
Il fosfato, un importante nutriente presente nel mare, potrebbe essere meno abbondante di quanto pensato.
Lo afferma un nuovo studio apparso su Science Advances e realizzato da ricercatori del Bigelow Laboratory for Ocean Sciences.
I ricercatori hanno utilizzato nuove tecniche per misurare con maggiore precisione il fosfato presente negli oceani creando un set di dati più accurato.
Secondo Mike Lomas, uno degli autori dello studio, si tratta di un “campanello d’allarme” perché dal fosfato dipende la vita delle alghe oceaniche a loro volta alla base di un ecosistema che coinvolge la vita oceanica.
Le alghe stanno infatti già soffrendo per i cambiamenti climatici in corso e livelli più scarsi di nutrienti potrebbero rappresentare un colpo ancora più duro.
I ricercatori hanno utilizzato tecniche ad alta sensibilità creando un nuovo set di dati che poi hanno confrontato con quelli prodotti da metodi più a “comuni” a bassa sensibilità, fatti con attrezzature meno sofisticate.
Lo stesso Lomas intende ora approfondire l’argomento studiando come le alghe oceaniche assorbono il fosforo organico che è disciolto nell’acqua.
Secondo lo scienziato questo fosforo può aiutare a sostenere le alghe nelle regioni con un livello basso di fosfati.