Fratture dell’anca sempre meno diffuse, ecco l’incredibile ipotesi degli scienziati

Radiografia di una frattura dell'anca (credito: Booyabazooka, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons)

Negli ultimi anni gli scienziati hanno notato una netta tendenza al ribasso per quanto riguarda le fratture dell’anca, una tipologia di frattura che da sempre ha rappresentato un problema per gli anziani e che spesso è stato un predittore della mortalità. I ricercatori hanno notato questo calo costante nell’incidenza delle fratture dell’anca soprattutto nel corso degli ultimi quarant’anni nel mondo sviluppato, in aree quali Stati Uniti, Canada, Europa, Australia, Nuova Zelanda, Taiwan e Hong Kong.
Pur rappresentando ancora un mistero medico, un nuovo studio, pubblicato su JAMA-Internal Medicine, propone un’interessante teoria: secondo la professoressa Esme Fuller-Thomson dell’Università di Toronto questo calo potrebbe essere spiegato con una parallela riduzione dell’esposizione al piombo inquinante.

Come spiega la stessa Fuller Thomson, infatti, la densità minerale delle ossa risulta molto più bassa in quei soggetti, anche animali, che sono stati esposti al piombo: “Le persone sono consapevoli del forte legame tra l’esposizione al piombo e un QI inferiore nei bambini, ma non è così noto che il 90% del piombo nel proprio corpo è immagazzinato nelle ossa e nei denti”.
A causare gran parte dell’inquinamento di piombo sono state le auto a benzina dagli anni 20 fino agli anni 70-80, periodo durante il quale il piombo è diminuito sempre di più e gli stessi livelli di piombo nell’ambiente sono praticamente precipitati.

Come spiega la stessa scienziata, durante gli anni 70 i livelli di piombo nel sangue delle persone risultavano infatti 15 volte più alti di quelli di oggi. Il piombo incamerato dalle ossa, però, può rimanere pressoché per tutta la vita e dunque le persone nate prima o durante gli anni 20 mostrano una quantità di piombo nelle ossa che è significativamente maggiore delle persone nate dagli anni 60-70 in poi. Le persone nate più recentemente mostrano un quantitativo di piombo nelle ossa minore e dunque un rischio di fratture minore.

Inoltre diversi studi in passato hanno mostrato l’esistenza di collegamenti tra i soggetti più sensibili alle fratture all’anca e il vivere in un’area vicino alle autostrade.
“Se la nostra ipotesi è corretta e l’esposizione al piombo per tutta la vita è un importante contributo alla frattura dell’anca, è probabile che assisteremo a un continuo declino dell’incidenza delle fratture dell’anca nel mondo occidentale per almeno altri quattro decenni, poiché ogni generazione successiva di anziani gli adulti avranno avuto una minore esposizione al piombo”, spiega Amy P. Munro, altra autrice dello studio.

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