Ftalati trovati nelle uova dei gabbiani reali

Uova e pulcino di gabbiano reale nordico (credito: C-M/Bewertungsseit, CC BY 3.0, Wikimedia Commons)

Composti chimici che di solito si usano nell’industria della plastica sono stati individuati da un team di ricercatori dell’Università di Exeter e del Queensland in diverse uova di Gabbiani reali nordici (Larus argentatus). Si tratta dei ftalati, sostanze poco volatili che di solito si usano per far sì che la plastica risulti più morbida e pieghevole.
Per quanto riguarda i sistemi biologici, questi composti possono causare stress ossidativo il quale può danneggiare le cellule.[1]

Come spiega Jon Blount, ricercatore del Centro per l’ecologia e la conservazione presso il Penryn Campus dell’Università di Exeter, uno degli autori dello studio, le madri dei gabbiani reali fanno sì che i figli possano acquisire i nutrienti di cui necessitano proprio tramite le uova. Insieme a questi nutrienti trasmettono anche ftalati, composti che creano danni lipidici e, tra le altre cose, fanno diminuire il quantitativo di vitamina E.[1] Probabilmente acquisiscono questi composti tramite minuscoli pezzettini di plastica che ingeriscono quando mangiano.

I ftalati, come altri composti chimici non volatili, possono accumularsi nel corpo degli organismi viventi, anche negli esseri umani, soprattutto nel tessuto adiposo. “Ora sono necessarie ulteriori ricerche per scoprire come la prole in via di sviluppo è influenzata dall’essere esposta agli ftalati prima ancora che emerga dalla schiusa”, spiega Blount nel comunicato emesso sul sito dell’Università inglese.[1]

Note e approfondimenti

  1. Articles | Research and Innovation | University of Exeter (IA)
  2. Phthalate diversity in eggs and associations with oxidative stress in the European herring gull (Larus argentatus) – ScienceDirect (IA) (DOI: 10.1016/j.marpolbul.2021.112564)
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