Fulmini estivi nell’Artico aumentati da 35.000 a 250.000 all’anno

Credito: Keli Black, Pixabay, 1158027

I fulmini starebbero colpendo l’Artico in maniera più intensa rispetto al passato secondo un nuovo studio realizzato da Robert Holzworth, un fisico dell’atmosfera presso l’Università di Washington a Seattle. Lo stesso ricercatore ha inoltre scoperto che la velocità con la quale i fulmini stanno colpendo l’Artico è quasi raddoppiata rispetto a 10 anni fa, secondo i calcoli effettuati dallo scienziato che è anche direttore del World Wide Lightning Location Network (WWLLN), la rete di sensori di terra che ha utilizzato per acquisire i dati.

Impatto significativo sul numero di incendi

L’impatto che l’aumento dei fulmini sull’Artico potrebbe avere potrebbe essere significativo in primis per gli incendi, spesso causato proprio dai fulmini. Inoltre un numero maggiore di incendi significherebbe un quantitativo maggiore di fuliggine e gas che entrano nell’atmosfera che vanno poi ad alterare il clima.

Riscaldamento globale potrebbe portare ad aumento di fulmini un po’in tutto il mondo

Già in passato alcune ricerche, o meglio modelli creati dai ricercatori, avevano mostrato che, se il riscaldamento globale in corso continuasse ai ritmi che vediamo oggi, i fulmini aumenteranno un po’in tutto il mondo a causa soprattutto dell’innalzamento della temperatura dell’aria dell’oceano. E dato che l’Artico è una delle regioni al mondo che si sta riscaldando più velocemente, il risultato raggiunto da Holzworth potrebbe non stupire più di tanto, anche considerando che il fenomeno di fulmini nella regione dell’Artico non è così usuale come nelle altre regioni della Terra.

Numero di fulmini estivi nell’Artico passato da 35.000 a 250.000

Tuttavia il ricercatore ha scoperto che ad una latitudine di 65 ° N, il numero di fulmini durante le estati è aumentato da circa 35.000 nel 2010 a 250.000 nel 2020. Il ricercatore ha preso in considerazione i mesi di giugno, luglio e agosto e ha scoperto questo aumento che caratterizza soprattutto l’area artica della Siberia settentrionale.

Presto saranno analizzati anche dati della Scandinavia

Per ottenere un buon livello di certezza riguardo all’aumento dei il numero di fulmini nell’Artico, occorrerebbero più dati che dovrebbero coprire un periodo più lungo e proprio per questo i ricercatori presto acquisiranno altri dati, rilevati da un altro sistema di rilevamento dei fulmini, relativi alle regioni di Norvegia, Svezia, Estonia e Finlandia per capire se questo tipo di aumento è sussistito anche nella Scandinavia settentrionale, regione attiguo all’Artico.

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