
I ricercatori lo temevano da tempo: l’Istituto Agricolo Colombiano ha emesso un comunicato stampa nel quale si conferma che quattro piantagioni di banana nel nord del paese sono state messe preventivamente in quarantena.
Il sospetto, molto forte, è che gli alberi potrebbero essere stati dal fungo parassita Fusarium oxysporum, nello specifico dal ceppo Tropical Race 4 (TR4), che causa una malattia mortale nelle piante uccidendo il loro sistema linfatico.
Questa grave malattia si era già diffusa in Asia dove ha mostrato di poter letteralmente spazzare via interi campi di banani portando, tra l’altro, alla rovina dei coltivatori e tutte le filiere del caso.
Tutti i paesi centro e sudamericani sono entrati in allerta anche se l’avvenuta infezione deve essere ancora confermata.
Si parla di regioni che sono tra le più grandi esportatrici di banane al mondo con paesi quali Colombia, Guatemala e Costarica che fanno dell’esportazione delle banane uno dei punti cardine della loro economia.
Il ceppo TR4 rappresenta una variazione della cosiddetta malattia di Panama, una malattia dei banani che provocò già notevoli problemi nella metà dello scorso secolo, una pandemia per la quale l’industria delle banane ha fatto non poca fatica per riprendersi.
Questo ceppo si mostra però molto più resistente. È emerso per la prima volta in Indonesia durante gli anni 60 per poi diffondersi in molti altri paesi del mondo ma non aveva ancora raggiunto i paesi del Centro-Sudamerica, la principale zona di produzione delle banane del mondo.
Coltivatori e governi locali sono con il fiato sospeso: “Stiamo cercando di farlo il più velocemente possibile, ma ci vuole tempo”, dichiara Fernando Garcia Bastidas, uno dei ricercatori coinvolti nelle analisi dei campioni prelevati dagli alberi sospetti.
Come ammettono gli stessi ricercatori, le tattiche che sono state realizzate in altre parti del mondo per contrastare questo fungo parassita, tra cui la ripiantatura con terreno pulito oppure misure di biosicurezza molto costose, non potrebbero probabilmente essere messe in atto nel Centro-Sud America per la vastità dei campi di produzione e perché molte delle aziende coinvolte sono piccole società familiari o comunque soggetti che non possono permettersi costose misure di controllo.