La velocità di scioglimento dei ghiacci della Groenlandia è ancora più alta di quanto si pensasse secondo uno studio apparso su Proceedings of the National Academy of Sciences. I ricercatori, guidati da Eric Rignot, dell’Università della California a Irvine, hanno ricalcolato la quantità di ghiaccio andata persa in Groenlandia dal 1972, l’anno in cui sono entrati in funzione i primi satelliti Landsat.
“È un po ‘spaventoso vedere quanto velocemente stia cambiando”, dichiara il ricercatore in relazione ai dati che ha analizzato. In particolare ha confrontato la quantità di ghiaccio appartenente al blocco della Groenlandia scioltasi nell’oceano con l’accumulo di nevicate nei bacini di drenaggio nelle zone interne della Groenlandia negli ultimi 46 anni. Il tasso di perdita dei ghiacci risulta aumentato di sei volte dal 1972, molto più velocemente di quanto si pensasse.
Inoltre il forte livello di scioglimento dei ghiacci riguarda non solo le parti a sud, sostanzialmente quelle più calde, ma anche i quattro angoli della Groenlandia, come dichiara lo stesso ricercatore alla AFP.
I risultati della ricerca dicono che durante gli anni 70 la Groenlandia ha accumulato in media 47 gigatonnellate di ghiaccio all’anno.
Nel corso degli anni 80, però, ha perso un volume equivalente a quello guadagnato negli anni 70. Negli anni 90 è cominciata la perdita rispetto agli anni 70 con lo scioglimento che è proseguito più o meno allo stesso ritmo.
Il ritmo è però accelerato fortemente negli anni 2000 quando si è arrivati ad una perdita di 187 gigatonnellate di ghiaccio all’anno ed è accelerato ancora di più negli anni 2010 con 286 gigatonnellate all’anno.
Questo significa che il ghiaccio si sta sciogliendo sei volte più velocemente rispetto a quanto si scioglieva negli anni 80.
Significa anche, come riferisce Amber Leeson, professoressa di scienze di dati ambientali alla Lancaster University, che negli ultimi otto anni si è sciolto un quantitativo di ghiaccio comparabile a quello che si è sciolto nei precedenti quattro decenni.