
Il ghiaccio marino delle aree costiere dell’Artico si starebbe assottigliando ad una velocità quasi doppia rispetto a stime fatte precedentemente secondo un nuovo studio dell’University College di Londra.[1]
I ricercatori hanno pubblicato lo studio sulla rivista The Cryosphere[2] spiegando come hanno dedotto lo spessore del ghiaccio marino, analizzando sostanzialmente l’altezza del ghiaccio che fuoriesce sopra la superficie dell’acqua. Tuttavia questa misura, secondo i ricercatori, viene in parte distorta dalla neve che si trova sulla banchisa e che appesantisce il tutto facendo affondare di più la stessa banchisa.
Assottigliamento del ghiaccio marino del 70-100% più veloce
I ricercatori hanno usato i dati del radar del satellite CryoSat-2 dell’Agenzia spaziale europea. Li hanno inseriti in un nuovo modello computerizzato per capire la quantità di neve di anno in anno per concludere che la velocità di assottigliamento del ghiaccio marino nelle regioni costiere sta andando ad un ritmo che è del 70-100% più veloce di quanto stimato in precedenza.
Nello specifico hanno scoperto che le coste che si affacciano sui mari di Laptev, Kara e Chukchi hanno visto il ghiaccio sciogliersi a velocità che sono del 70%, 98% e 110%, rispettivamente, più veloce rispetto alle stime fatte in precedenza.[1]
Spessore del ghiaccio marino importante per la salute dell’Artico
Come spiega Robbie Mallett, uno studente di dottorato ed uno dei principali autori dello studio, si tratta di dati importanti perché lo spessore del ghiaccio marino è uno dei principali indicatori per quanto riguarda la salute dell’Artico. Questo ghiaccio fa da “coltre isolante” contro il continuo riscaldamento dell’acqua marina. Questo stesso ghiaccio, inoltre, proteggere l’oceano dai raggi solari durante l’estate. E ancora, quando arriva l’estate e il relativo scioglimento accentuato dei ghiacci, uno strato più sottile ha meno probabilità di resistere.[1]
Le stime effettuate in precedenza, spiega ancora lo scienziato, sono state fatte in base a calcoli relativi alla quantità di neve aggiornati l’ultima volta 20 anni fa. Tuttavia nel corso di questi anni la neve sta avendo sempre meno tempo per accumularsi in quanto il ghiaccio marino inizia a formarsi sempre più tardi durante l’anno. I ricercatori, in questo studio, hanno preso in considerazione questo importante fattore per calcolare la nuova velocità di scioglimento del ghiaccio marino nei pressi delle coste.
Ghiaccio marino sopravvive sempre di meno
Il ghiaccio marino presso le regioni costiere artiche sopravvive sempre di meno durante lo scioglimento estivo e questo sta avendo implicazioni sempre più importanti per le attività umane in queste regioni, non solo per quanto riguarda la navigazione presso la rotta del Mare del Nord, ma anche per quanto concerne quelle attività di estrazione dai fondali marini di minerali, petrolio e gas. “Più navi che seguono la rotta intorno alla Siberia ridurrebbero le emissioni di carburante e di carbonio necessarie per spostare le merci in tutto il mondo, in particolare tra Cina ed Europa. Tuttavia, aumenta anche il rischio di fuoriuscite di carburante nell’Artico, le cui conseguenze potrebbe essere terribile”, spiega ancora lo scienziato.[1]