
Già 2000 anni fa i popoli indigeni sulla costa americana del Pacifico mettevano in atto la pesca sostenibile raccogliendo selettivamente solo i salmoni maschi secondo un interessante studio apparso su Scientific Reports e condotto da ricercatori della Simon Fraser University.
I ricercatori hanno usato tecniche paleogenetiche innovative basate anche sull’analisi del DNA antico per analizzare le tracce del popolo Salish che viveva nella regione che si affacciava sulla costa nord-occidentale del Pacifico prima dell’arrivo dei colonizzatori europei.
Popolo Salish pescava salmoni selettivamente
I ricercatori sono giunti alla conclusione che questo popolo pescava in maniera selettiva i salmoni, da fiumi e torrenti, preferendo i maschi. Questi ultimi, infatti, sono più grandi delle femmine e quindi aiutano ad aumentare la dimensione complessiva della pesca. Inoltre, pescando solo i maschi, si garantisce il successo della deposizione delle uova in quanto i maschi stessi possono accoppiarsi con più femmine. In questo modo gli indigeni massimizzavano i risultati della pesca influendo poco sul rendimento futuro.
Analisi dei resti archeologici delle vertebre di salmone
Questa pratica sarebbe stata portata avanti già in periodi antichissimi: i ricercatori hanno trovato tracce risalenti a 2000 anni fa, come spiega Thomas Royle, ricercatore impegnato nello studio.
I metodi paleogenetici usati dai ricercatori hanno visto le analisi dei resti archeologici delle vertebre di salmone.
In questo modo i ricercatori sono usciti ad individuare il genere sessuale dei campioni analizzati giungendo alla conclusione che i maschi erano maggiormente pescati mentre le femmine, probabilmente, venivano rilasciate in acqua.
Metodi attuabili ancora oggi secondo ricercatori
Con questi metodi i popoli Salish sono riusciti a mantenere le popolazioni di salmone nell’area stabili per millenni trasmettendo le conoscenze da una generazione all’altra. Sembrerà cosa da poco ma attualmente ci sono notevoli cali dell’abbondanza di questo pesce in quest’area, così come di altre, e queste tecniche relativamente semplici e tradizionali potrebbero rivelarsi utili nel contesto dei metodi che attualmente si usano per stabilizzare gli ecosistemi di determinate specie di pesci.