Gigantesco impatto provocò differenze tra i due emisferi della Luna secondo nuovo studio

Rappresentazione artistica di un impatto tra la Luna ed un pianeta nano (credito: NASA/JPL-Caltech)

Una nuova ricerca apparsa sul Journal of Geophysical Research analizza le differenze tra i due emisferi della luna, quello che si affaccia sulla Terra e quello del lato opposto.
Vi sono infatti notevoli differenze geologiche, mai spiegate del tutto, tra i due emisferi della Luna che riguardano l’elevazione, lo spessore e la composizione della crosta.

Secondo questo studio, che ha analizzato nuove prove della crosta della Luna, queste differenze sono state causate dallo scontro della stessa Luna con un grosso corpo, forse un pianeta nano, durante il periodo di formazione del sistema solare.

Ulteriori dati sono arrivati infatti con la missione Gravity Recovery and Interior Laboratory (GRAIL) 2012. Grazie a questi dati si è scoperto che la Luna ha una crosta più spessa che include un ulteriore strato di materiale sul lato opposto.
Questi dati hanno permesso migliori simulazioni al computer, simulazioni che hanno testato diversi scenari di impatto della Luna.

La simulazione che è convinto di più vede un grande corpo astronomico, di circa 780 km di diametro, che ha impattato sul fianco della Luna a 22.500 km/h. C’è poi un altro scenario che gli astronomi hanno preso in considerazione che vede un diametro leggermente più piccolo (720 km) del corpo impattante ed una velocità leggermente maggiore (24,500 km/h).

Entrambi questi scenari mostrano che l’impatto ha generato una grande quantità di materiale poi ricaduto sulla superficie della Luna. Questo materiale avrebbe seppellito la crosta primordiale sul lato opposto sotto vari chilometri di detriti.
Il corpo impattante non era molto probabilmente un secondo satellite naturale della Terra ma un asteroide oppure un pianeta nano che orbitava intorno al sole e che si è scontrato con la Luna.
L’ipotesi del corpo impattante spiega anche le differenze degli isotopi di potassio, di fosforo e di altri elementi tra la superficie della Terra e quella della luna.

Secondo Steve Hauck, professore di geodinamica planetaria presso la Case Western Reserve University e redattore capo della JGR: Planets, “Comprendere l’origine delle differenze tra il lato vicino e il lato oscuro della Luna è un problema fondamentale nella scienza lunare. In realtà, molti pianeti hanno dicotomie emisferiche, ma per la Luna abbiamo molti dati con i quali siamo in grado di testare modelli e ipotesi, quindi le implicazioni del lavoro potrebbero probabilmente essere più ampie della semplice Luna”.

Fonti e approfondimenti

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