È il terzo mese di giugno più caldo mai registrato quello appena passato secondo un comunicato apparso sul sito dell’organizzazione meteorologica mondiale. I dati del Copernicus Climate Change Service parlano abbastanza chiaro e ci dicono anche che la temperatura media mensile di giugno per quanto riguarda il solo continente europeo è la seconda più alta mai registrata.
Come riferisce il rapporto la temperatura media globale per il mese di giugno di quest’anno è stata di 0,32° più alta della media tra il 1991 e il 2020 (ai primi due posti ci sono giugno 2019 e giugno 2020).[1]
Zone più colpite
Tra le zone europee più colpite dal caldo durante il mese di giugno ci sono state la Penisola iberica, le zone meridionali della Francia e l’Italia. In alcuni casi le temperature massime giornaliere in Italia, in Francia e in Spagna hanno superato agevolmente i 40° con conseguenti stati siccitosi che, tra l’altro, hanno aggravato i già evidenti problemi del bacino del fiume Po, sempre più secco.
Il caldo ha avvolto comunque anche tante altre zone del mondo tra cui il Nordafrica. In Tunisia è stato eguagliato il record di temperatura media mensile mentre in Norvegia, nell’area di Banak, i termometri hanno registrato una temperatura massima giornaliera di ben 32,5°.
Primavera appena trascorsa è stata la quarta più secca dal 1901
Per quanto riguarda l’area del Mediterraneo centrale, la primavera appena trascorsa è stata la quarta più secca dal 1901. E le cose non dovrebbero cambiare per i prossimi 3 mesi, come riferisce il rapporto mensile Copernicus/ECMWF (Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine).
Caldo in Asia e Stati Uniti
Temperature anomale sono state registrate anche in Siberia e in molte zone dell’Asia. Nella Cina centrale e settentrionale il caldo ha portato ad un notevole aumento della domanda di energia elettrica mentre in Giappone i termometri hanno registrato un altro record: ci sono state temperature più alte di 35° per cinque giorni di seguito nell’area di Tokyo.
Anche gli Stati Uniti hanno sofferto. Tra gli stati più colpiti il Texas (a Houston è stato registrato il giugno più caldo).
Estensione del ghiaccio marino in Antartide
L’Antartide preoccupa sempre di più. A giugno l’estensione del ghiaccio marino è stata in media di 12,6 milioni di chilometri quadrati, almeno 1,2 milioni di chilometri quadrati al di sotto della media dei mesi di giugno dal 1991 al 2020. La media dell’estensione dei ghiacci nell’Artico per quanto riguarda il mese di giugno è stata la più bassa da quando vengono registrati i dati satellitari (da 44 anni, la seconda media più bassa è quella di giugno 2019).[1]