
Una coppia di orche sta letteralmente seminando il panico tra i grandi squali bianchi che vivono al largo delle coste del Sudafrica. Come descritto in un nuovo studio pubblicato sull’African Journal of Marine Science,[1] sarebbero solo due le orche che hanno già ucciso, dal 2017, ben otto esemplari di grandi squali bianchi i quali si sono arenati. I ricercatori hanno scoperto che a sette degli squali è stato strappato via il fegato, ad altri anche il cuore.
Gli attacchi, con queste ferite distintive che vedono le orche letteralmente squarciare i corpi degli squali e strapparne via agli organi, sono stati realizzati dalla stessa coppia di orche. Molto probabilmente, i due animali hanno ucciso molti altri squali i quali, non essendosi arenati, non hanno lasciato alcuna traccia. La ricerca è durata cinque anni e mezzo e si è avvalsa di dispositivi di etichettatura. I ricercatori sono giunti alla conclusione che i grandi squali bianchi che frequentano l’area marina al largo della costa di Gansbaai, 100 km a est di Città del Capo, stanno praticamente abbandonando la regione a causa delle orche.
Quest’area marina una volta era molto nota per la presenza di grandi squali bianchi i cui avvistamenti terrorizzavano periodicamente la popolazione. Molte spedizioni, alcune fatte addirittura da turisti, hanno visto persone immergersi con le gabbie per osservare questi grandi e terrorizzanti cacciatori dei mari. Tuttavia, come spesso accade nel mondo animale, per un terribile predatore può essercene un altro posto su uno scalino superiore.
Alison Towner, una biologa esperta di squali bianchi del Dyer Island Conservation Trust, spiega che, proprio a causa degli attacchi delle orche, nell’area di Gansbaai gli squali bianchi non sono apparsi per mesi.