
Sarà un giorno possibile sostituire i metalli rari, utilizzati in molteplici contesti (ad esempio nei computer o nell’elettronica di massa), con nanomateriali derivanti dal carbonio?
Secondo Rickard Arvidsson e Björn Sandén, ricercatori nell’analisi dei sistemi ambientali presso la Chalmers University of Technology, è possibile già oggi.
Questi nanomateriali, in particolare il grafene, risultano molto forti e possono vantare una buona conducibilità, proprio come metalli rari.
I cosiddetti “metalli rari”, nella cui categoria possono essere inclusi anche l’argento, il tungsteno, l’indio e lo stagno, risultano difficili da estrarre in quanto si trovano con concentrazioni molto piccole.
Tuttavia si rivelano molto utili in molteplici applicazioni tanto che sono considerati ancora insostituibili. È già da tempo che si discute riguardo ad una loro eventuale sostituzione con nanomateriali ed uun’altra conferma è arrivata con questo nuovo studio.
“Oggi ci sono molti nuovi nanomateriali del carbonio con proprietà simili ai metalli. È una nuova pista, e da oggi è importante investire sia nel riciclaggio che nella sostituzione dei metalli rari”, dichiara Sandén in un comunicato pubblicato sul sito della Chalmers.
In particolare il gruppo di ricerca si è concentrato sui nanotubi di carbonio, sui fullereni e sul grafene in quanto vantano un buon potenziale per sostituire almeno 14 tipologie di metalli rari nelle loro principali aree di applicazione.