
La tecnologia dietro allo studio e all’eventuale utilizzo del grafene, definito anche come materiale del futuro, composto da uno strato sottile di un solo atomo di carbonio, evolve sempre di più e le sperimentazioni non solo riguardo alle applicazioni ma anche riguardo alle possibili conformazioni di questo materiale a livello nanotecnologico diventano sempre più numerosi.
Una nuova ricerca, sostenuta dall’Accademia di Finlandia e dal Ministero della Scienza e della Tecnologia della Repubblica di Cina, dimostra che è possibile forgiare lo stesso grafene in strutture tridimensionali tramite l’utilizzo della luce laser.
I ricercatori sono stati in grado di fabbricare una piramide alta 60 nanometri, circa 200 volte più grande dello spessore di un foglio di grafene. Si tratta di una struttura tridimensionale ma così piccola che potrebbe essere appoggiata senza difficoltà sulla punta di un capello.
Si tratta di una ricerca che si rivelerà probabilmente molto utile per i futuri dispositivi elettronici, come ad esempio transistor, foto rivelatori e sensori di varia natura.
Secondo il professor Mika Pettersson del Centro di Nanoscienza dell’Università di Jyväskylä, Finlandia, questa particolare tecnica si può chiamare “forgiatura ottica” dal momento che lo stesso processo può essere assimilato all’utilizzo di un martello che forgia e appiattisce il materiale sotto i suoi colpi.
“La bellezza di questa tecnica è che è veloce e facile da usare, non richiede ulteriori sostanze chimiche o processi. Nonostante la semplicità della tecnica, siamo rimasti molto sorpresi inizialmente quando abbiamo osservato che il fascio laser ha causato cambiamenti così sostanziali al grafene, c’è voluto un po’ per capire cosa stava succedendo”, dichiara ancora lo scienziato.