Grilli delle Hawaii diventati muti per scampare a mosche parassite

I grilli campestri delle Hawaii (Teleogryllus oceanicus) si sono evoluti in modo da non emettere più alcun suono dal loro apparato vocale, silenziando quindi del tutto il classico verso. A questa conclusione è giunto uno studio effettuato da alcuni ricercatori dell’Università di St Andrews e dell’Università di Cambridge che hanno pubblicato la ricerca su Biology Letters. La cosa strana è che i grilli continuano a cantare, un’azione che è perlopiù istintiva ed è collegata a varie necessità, tra cui la riproduzione, ma non emettono alcun suono.

Si tratta di un processo evolutivo, secondo i ricercatori. Il motivo che sta dietro la mancata emissione di suoni sta, secondo i ricercatori, negli attacchi ripetuti ricevuti dai grilli hawaiani per diversi anni da parte di alcune specie di mosche parassite. Queste ultime sono solite usare i grilli campestri come veri e propri “incubatori”: depositano le loro uova all’interno dei corpi dei grilli e qui le larve cominciano a crescere mangiando le parti interne degli stessi.

In situazioni del genere, dove un’intera specie è minacciata, è l’evoluzione a prendere il sopravvento e in questo caso è stata scelta una soluzione a dir poco particolare. Durante il corso degli anni, ad avere più successo sono stati i grilli che emettevano sempre meno rumore e dunque quelli che facevano rilevare in misura minore la propria presenza nei confronti delle mosche parassite. Dopo migliaia di generazioni, si è arrivati al punto che molti grilli non emettono più alcun verso.
I ricercatori hanno però osservato che gli stessi grilli non smettevano però di provare a cantare: provavano a stropicciarsi ancora leali eseguendo un canto muto, qualcosa che ha ricordato agli stessi ricercatori un mimo triste.

Maggiori analisi hanno portato poi i ricercatori a scoprire che i maschi di grillo muti, per attrarre le femmine, si avvicinavano ad altre specie di grilli che riuscivano ancora a cantare emettendo suoni.
Tuttavia, secondo gli stessi ricercatori, una nuova tipologia di comportamento per l’accoppiamento deve essersi evoluta in questi grilli muti, comportamento che, almeno per il momento, non è stato ancora osservato.
Quel che è certo è che l’evoluzione è ancora ampiamente in corso e di certo non smetterà di produrre le sue modifiche affinché i grilli si adattino in maniera sempre migliore all’ambiente.

Fonti e approfondimenti

Condividi questo articolo

C’è un errore?

Hai trovato un errore in questa pagina? Segnalacelo!

Disclaimer notizie

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L’autore non è responsabile di altri siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.

Notizie scientifiche.it usa i cookie per migliorare l'esperienza di navigazione (Leggi di più)


Dati articolo