
Gli uomini di Neanderthal non erano capaci, diversamente dagli Homo sapiens, di disegnare immagini di animali riconoscibili (tipicamente quelle sulle pareti interne delle grotte) o comunque degne di un minimo di valore artistico. Mentre i primi uomini moderni erano capaci di realizzare disegni con corpi di animali, in corsa o in movimento, ben riconoscibili e ottimamente strutturati, gli uomini di Neanderthal, nonostante avessero cervelli relativamente grandi e usassero strumenti altrettanto ingegnosi, non erano capaci di fare altrettanto.
Si tratta di un divario artistico che ha sempre rappresentato un dilemma per quanto riguarda la storia dell’uomo.
Una nuova ricerca, pubblicata su Evolutionary Studies in Imaginative Culture, mostra che forse è possibile individuare il motivo dietro a questa discrepanza. Secondo Richard Coss, professore emerito di psicologia, uno di autori della ricerca, il motivo sta da ricercare nelle diverse metodologie di caccia attuate dai due gruppi.
Secondo Coss gli homo sapiens erano avvantaggiati, almeno in questo contesto preciso, dal fatto che vantavano una diversa coordinazione occhio-mano durante le sessioni di caccia con le lance. Proprio per questo, per esempio, erano in grado di cacciare animali con la lancia anche ad una certa distanza, sicuramente maggiore rispetto alle distanze coperte dalle lance degli uomini di Neanderthal.
La migliore coordinazione dell’utilizzo della mano avrebbe dunque facilitato una migliore coordinazione nel disegno artistico.
Secondo Coss i Neandertaliani erano in grado di visualizzare mentalmente gli animali visti in precedenza durante la battuta di caccia ma non potevano tradurre efficacemente quelle immagini mentali attraverso modelli coordinati di movimento delle mani richiesti per il disegno.