
Hubble è solito rilasciare periodicamente immagini di corpi astronomici o ammassi di varia natura onde deliziarci e negli ultimi tempi pare prenderci gusto. Stavolta è il turno di Messier 3 (M3), un ammasso stellare che contiene circa mezzo milione di stelle e che si trova ad una distanza di circa 34.000 anni luce da noi.
Nonostante la distanza, Messier 3 resta uno dei cluster globulari più grandi e più brillanti del nostro cielo.
Questo “spumeggiante nido stellare” vecchio 8 miliardi di anni è pieno di stelle variabili, stelle che fluttuano in quanto a luminosità nel corso del tempo. Fino ad ora in questo ammasso ne sono state contate 274, il numero più alto per quanto riguarda gli ammassi globulari.
Inoltre almeno 170 di queste stelle variabili appartengono ad una speciale categoria denominata variabili RR Lyrae. Queste ultime sono stelle che pulsano con un regolare cambiamento di luce collegato alla loro luminosità intrinseca.
In base alla loro luminosità, gli astronomi possono calcolare la loro distanza da noi e proprio per questo sono conosciute anche come “candele standard” in quanto ci aiutano a farci capire poi quanto sono distanti anche gli altri oggetti del cosmo.
Oltre alle stelle variabili RR Lyrae, l’ammasso globulare Messier 3 contiene anche molte stelle vagabonde blu (blue straggler), un tipo di stella che risulta più blu, più caldo e più vivace di una stella di pari età, luminosità e metallicità.
Sono denominate “vagabonde” in quanto mostrano una diversa posizione sul diagramma H-R, uno strumento teorico che mostra la relazione tra la magnitudine assoluta e la luminosità di una stella rispetto alla sua classificazione stellare o alla temperatura effettiva.
Tra l’altro proprio queste ultime sono mostrate abbastanza chiaramente nell’immagine ripresa da Hubble (sono le stelle che tendono al blu).
Fonti e approfondimenti
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