
Nel corso degli ultimi anni, grazie a tecniche per l’analisi del DNA sempre più avanzate, i ricercatori stanno scoprendo che l’ibridazione animale potrebbe essere una delle caratteristiche principali che potrebbe permettere a molte specie di sopravvivere ai cambiamenti climatici in corso. Se ne parla in un nuovo articolo sul sito di Scientific American.
Gli ibridi
Gli ibridi sono organismi che posseggono il DNA di più di una specie. Da sempre considerati come dei “vicoli ciechi” dell’evoluzione, gli ibridi sono stati fortemente riconsiderati durante gli ultimi decenni. Le nuove tecniche genomiche adottate dagli scienziati nel corso degli ultimi anni hanno suggerito sempre più che molte specie, anche non correlate strettamente, tendono ad incrociarsi e a scambiarsi i geni. E questo “scambio” sarebbe in qualche modo collegato ai cambiamenti climatici in corso, sostanzialmente agli stati di siccità, alle inondazioni e alle ondate di calore.
L’ibridazione può accelerare l’evoluzione
Il vantaggio di un’ibridazione, ossia di un incrocio tra due specie diverse, sta nell’accelerare l’evoluzione. Tipicamente una specie, per evolversi, impiega diverso tempo perché devono passare molte generazioni. Con l’ibridazione, invece, se le due specie in questione sono fortunate, si può accorciare la strada dell’evoluzione e, in un batter d’occhio a livello evolutivo, si possono acquisire i vantaggi di determinati geni.
L’ibridazione può permettere un miglior adattamento ad un nuovo ambiente
Ad esempio il rimescolamento diretto del DNA tramite l’ibridazione può portare alla resistenza ad alcune malattie o all’adattamento ad un nuovo ambiente.
Ed è proprio questo il caso dei cambiamenti climatici che stiamo vedendo attualmente: diverse specie, risultato di un’ibridazione tra due specie diverse, stanno mostrando di avere possibilità migliori rispetto ad altre per quanto riguarda la sopravvivenza a lungo termine in ambienti che stanno cambiando velocemente.
L’ibridazione ha caratterizzato anche gli esseri umani
L’ibridazione non è una caratteristica tipica solo degli animali. Si pensa che l’Homo sapiens si sia incrociato più volte con i Neandertal quando le due specie si trovavano ad esistere contemporaneamente. Anzi, alcuni studi genomici condotti durante gli ultimi anni hanno mostrato che una percentuale compresa tra il 2 e il 4% del DNA di gran parte degli individui euroasiatici può essere riconducibile ai Neandertal.