Identificata nuova lucertola sfenodonte vissuta 230 milioni di anni fa

Resti fossili del Clevosaurus hadroprodon (credito: Randall L. Nydam, Ph.D., Midwestern University)

È stata denominata Clevosaurus hadroprodon la nuova specie di rettile fossile individuata da un gruppo di ricercatori nello stato di Rio Grande do Sul, Brasile.
Si tratta di una lucertola di medie dimensioni vissuta tra 237 e 228 milioni di anni fa, durante l’epoca del carnico (triassico superiore), i cui resti sono rappresentati da fossili di mascelle e ossa del cranio collocati in gruppi di rocce triassiche.

Clevosaurus hadroprodon

Era un piccolo animale delle dimensioni dei gechi odierni che apparteneva alla famiglia degli sfenodonti (Sphenodontia), un gruppo di lepidosauri che si ritiene fosse molto diffuso, nonché diversificato in termini di numero di specie, nel corso dell’era mesozoica.
Oggi ne esiste una sola specie, il tuatara (Sphenodon punctatus), un lucertolone che vive solo in Nuova Zelanda.

Si ritiene inoltre che il Clevosaurus hadroprodon sia, almeno tra quelli conosciuti, il membro più antico dei clevosauri (Clevosauridae), un gruppo di sfenodonti di piccole dimensioni considerati tra i primi lepidosauri a diffondersi a livello globale.

Dentatura

Ad interessare i ricercatori è stato soprattutto il suo apparato dentario composto da un mix di denti primitivi e derivati con vari denti fusi nella parte superiore delle ossa della mascella.
I suoi denti risultano relativamente semplici e assomigliante a delle lame, cosa che li fa differire sensibilmente da altre specie di clevosauri che Possedevano dentature più sviluppate e complesse.

Inoltre il Clevosaurus hadroprodon mostra la presenza di un grande dente smussato, simile ad una zanna, nella prima posizione del dente sia della mascella superiore che di quella inferiore, caratteristica che di solito è stata osservata “solo nei lignaggi sfenodontici successivi”, come specifica Annie Schmaltz Hsiou, professoressa presso l’Università di San Paolo e una delle autrici dello studio.

Proprio il nome con il quale hanno identificato questa nuova specie viene dal termine “hadroprodon” che in greco antico significa “primo dente più grande”.

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