Identificata nuova specie di uccello vissuto tra 6 e 9 milioni di anni fa nell’altopiano tibetano

Resti fossili di Linxiavis inaquosus (credito: Istituto di paleontologia e paleoantropologia dei vertebrati, IVPP)

Una nuova specie uccello appartenente ai pteroclidi, una famiglia di uccelli oggi prevalentemente terricoli, vissuta tra 6 e 9 milioni di anni fa è stata identificata da un team di ricercatori dell’Istituto di paleontologia e paleoantropologia dei vertebrati (IVPP) dell’Accademia Cinese delle Scienze.
I paleontologi hanno effettuato la scoperta analizzando resti fossili ritrovati nella provincia di Gansu, Cina occidentale. Secondo i ricercatori questa scoperta indica la presenza di habitat aridi nei pressi dei bordi dell’altopiano tibetano mentre quest’ultimo continuava ad innalzarsi a seguito dello scontro tra le due placche tettoniche, quella dell’Asia e quella dell’India.

Nello studio, pubblicato su Frontiers in Ecology and Evolution, viene descritta la nuova specie denominata Linxiavis inaquosus. I resti sono rappresentati da un fossile parziale dello scheletro che comunque comprende le parti più importanti del corpo tra cui le spalle, le ossa di entrambe le ali, le vertebre e parte di una zampa. Mancano purtroppo resti della testa.
Si tratta in ogni caso di una scoperta molto importante perché si tratta del fossile più completo tra quelli mai scoperti appartenenti al gruppo dei pteroclidi, oltre ad essere il fossile più antico mai individuato di questo gruppo, come spiega Li Zhiheng, l’autore principale dello studio.

I pteroclidi sono una famiglia a cui oggi appartengono 16 uccelli viventi, appartenenti ai generi Syrrhaptes e Pterocles. Questi uccelli vivono nelle aree più aride dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa. Proprio perché questi uccelli vivono perlopiù in aree molto asciutte se non del tutto aride ha lasciato pensare che il luogo dove sono stati ritrovati i resti del Linxiavis inaquosus, situato a oltre 2000 metri sul livello del mare, fosse altrettanto arido durante il periodo in cui è vissuto questo uccello (tardo miocene).
Secondo i ricercatori, questi uccelli rifornivano i propri piccoli di acqua trasportandola da zone distanti nelle loro piume.

Si tratta di una elevazione maggiore di quella dove vivono tutte le altre specie di pteroclidi oggi esistenti tranne il sirratte del Tibet (Syrrhaptes tibetanus).
“La maggior parte delle persone probabilmente penserebbe all’altopiano tibetano, con la sua elevata elevazione, i bassi livelli di ossigeno e il sole potente come uno degli ultimi posti che potrebbe essere invaso da un gruppo di animali. Ma in questo caso, il nostro fossile suggerisce che i pteroclidi potrebbero essersi adattati rapidamente all’altopiano secco e montuoso milioni di anni fa”, spiega un altro autore dello studio, Thomas A. Stidham.

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