
“Abbiamo identificato una potenziale fonte di giovinezza per il sistema immunitario”: è quanto dichiara Haik Mkhikian, assistente professore del Dipartimento di Patologia dell’Università della California a Irvine in relazione alla scoperta che lui e il suo team hanno fatto[1] e che viene descritta in un nuovo studio apparso su Nature Aging.[2]
Michael Demetriou, un professore di neurologia della facoltà di medicina, spiega che i ricercatori hanno ottenuto “una nuova comprensione del motivo per cui gli anziani sono più suscettibili alle malattie infettive”, una cosa che potrebbe rivelarsi utile per ideare nuovi trattamenti.
La gravità così come la mortalità delle malattie infettive aumenta con l’invecchiamento a causa del livello di immunità dei linfociti T che tende a diminuire. La diminuzione dell’efficienza dei linfociti T è dovuta all’aggiunta di catene di carboidrati complesse e ramificate denominate “glicani” alle proteine.[1]
I ricercatori hanno scoperto che i glicani ramificati tendono ad aumentare, con il passare degli anni, maggiormente nelle femmine piuttosto che nei maschi. Ciò, secondo i ricercatori, è da collegare all’aumento dei livelli dell’N-acetilglucosamina, un metabolita dello zucchero, e della segnalazione della citochina interleuchina-7 delle cellule T. Inoltre i ricercatori hanno scoperto che invertendo l’aumento dei glicani ramificati è possibile ringiovanire la funzione nel cellule T degli esseri umani e dei topi è possibile abbassare il livello di gravità dell’infezione da salmonella nelle femmine di topo anziane.[1]
Note e approfondimenti
- New study from UCI reveals how to rejuvenate the immune system of elderly people and reduce their risk of infectious disease | School of Medicine | University of California, Irvine
- Age-associated impairment of T cell immunity is linked to sex-dimorphic elevation of N-glycan branching | Nature Aging (DOI: 10.1038/s43587-022-00187-y)