
Un gruppo di ricercatori giapponesi ha pubblicato uno studio sul Journal of Experimental Medicine nel quale si dichiara che è stato scoperto che i parassiti Plasmodium responsabili della malaria si sviluppano così agevolmente nel corpo umano grazie ad una particolare proteina delle cellule epatiche che lo stesso corpo umano produce e che questi parassiti sfruttano.
La ricerca potrebbe dunque rivelarsi utile per sviluppare nuovi piani terapeutici che prendono di mira proprio questa proteina umana, denominata CXCR4.
La malaria è una delle malattie infettive più gravi e, secondo l’OMS, solo nel 2017 ci sono stati 219 milioni di casi e la morte di 435.000 persone. La malaria si trasmette tramite le zanzare a loro volta infettate con questo parassita a forma di bastoncelli che, una volta nel corpo umano, invade le cellule del fegato, dette epatociti, cambiando forma e dando origine a migliaia di merozoiti. Questi ultimi poi si diffondono nel sangue e causano la patologia conosciuta come “malaria”.
Secondo Masahiro Yamamoto ancora ad oggi si sa molto poco per quanto riguarda quali siano i fattori che all’interno del corpo umano regolano la differenziazione degli sporozoiti negli epatociti infetti.
Nel corso delle loro ricerche, gli scienziati si sono però accorti che è una speciale proteina epatocitaria denominata CXCR4 ad aiutare gli sporozoiti dei Plasmodium a trasformarsi una volta all’interno delle cellule del fegato.
Gli scienziati hanno già effettuato degli esperimenti sui topi con uno specifico farmaco che inibisce proprio leproteine CXCR4 gli stessi i topi si sono mostrati più resistenti alla malaria e i tassi di sopravvivenza si rivelavano significativamente più alti.
Secondolo stesso Yamamoto “la maggior parte dei farmaci anti-malaria che prendono di mira le molecole di Plasmodium alla fine portano alla resistenza ai farmaci in questi parassiti, tuttavia inibitori che prendono di mira proteine umane come CXCR4 potrebbero evitare questo problema e potrebbero essere usati profilatticamente per prevenire lo sviluppo della malaria. Inoltre l’inibitore di CXCR4 utilizzato in questo studio è già ampiamente utilizzato negli esseri umani sottoposti a trattamento per i tumori del sangue, cosa che potrebbe accelerare il suo riutilizzo come un nuovo modo di combattere la malaria”.
Fonti e approfondimenti
- CXCR4 regulates Plasmodium development in mouse and human hepatocytes | JEM (IA) (DOI: 10.1084/jem.20182227)