
La rigenerazione degli arti o di parti del corpo, caratteristica che contraddistingue alcune specie animali, è da sempre vista come una chimera per quanto riguarda eventuali applicazioni terapeutiche sull’uomo. Tuttavia le ricerche, con esperimenti naturalmente effettuati su animali, continuano senza sosta.
Un nuovo studio, apparso su Nature Communications, mostra che un nuovo passo avanti è stato fatto in tal senso.
I ricercatori della Texas A & M University hanno infatti scoperto due proteine che aiutano la rigenerazione delle dita delle zampe, precedentemente amputate, nei topi. La rigenerazione vedeva la ricostruzione anche delle articolazioni ossee, caratteristica aggiuntiva non da poco dato che in precedenti esperimenti i ricercatori erano stati capaci solo di far crescere gli arti e non giunti ossei così strutturalmente complessi.
Inizialmente i monconi dei topi, dopo che i ricercatori avevano amputato le dita delle loro zampe, erano stati trattati con BMP2, una specifica proteina per la crescita ossea, ma questo metodo non portava a risultati concreti in quanto le strutture ossee non si formavano.
In seguito i ricercatori hanno utilizzato un’altra proteina simile, la BMP9, arrivando, dopo soli tre giorni, ad oltre il 60% delle ossa del moncone che formavano uno strato di cartilagine, una sorta di nuova articolazione alla fine delle ossa tranciate.
Eseguendo trattamenti sia con BMP2 che con BMP9, i ricercatori hanno poi ottenuto strutture articolari complete con tanto di ossa anche se i risultati non vedono ancora la formazione, intorno a queste ossa, di vere e proprie dita. La ricerca mostra comunque l’esistenza di determinate cellule che, spronate da determinate proteine, sanno cosa formare e come farlo e ciò è molto importante.
I risultati fanno infatti essere ottimista Ken Muneoka, scienziato che ha realizzato gli esperimenti e lo studio collegato, dato che la struttura scheletrica umana è abbastanza simile a quella del topo.