Un gene correlato all’inattività fisica nei topi è stato scoperto dai ricercatori dell’Università del Missuori.
Questa scoperta potrebbe essere di utilità per sviluppare nuovi metodi onde contrastare il comportamento sedentario anche negli esseri umani.
Come è ben noto a tutti, l’attività fisica regolare è fondamentale per un buon livello di salute e la sedentarietà è una delle caratteristiche principali che possono scatenare determinate patologie.
Non è la prima ricerca a mostrare che i geni possono svolgere un ruolo nell’inattività fisica tuttavia nessun gene in particolare è mai stato individuato.
Frank Booth, professore al MU College of Veterinary Medicine, è riuscito a scoprire, insieme ai colleghi, il gene Alpha inibitore della protein-chinasi, un genere che secondo gli stessi ricercatori “svolge un ruolo significativo” nel contesto dell’inattività fisica.
Esperimenti sono stati svolti su varie decine di topi. Nel corso degli ultimi 10 anni, ricercatore ha selezionato i gatti dividendoli in quelli che correvano di più oppure correvano di meno sulle ruote.
Dopo aver ottenuto un sufficiente livello di selezione tra topi attivi e topi “pigri”, il ricercatore ha controllato eventuali differenze nella loro composizione genetica e ha scoperto che il gene Alpha inibitore della protein chinasi era molto meno presente nei ratti pigri.
Molto probabilmente ci sono altri geni coinvolti ma questi risultati possono aprire la strada ad altre ricerche future per identificare tutti i geni coinvolti nell’inattività fisica anche nell’uomo.
Una volta individuati, potrebbero essere sviluppate terapie per prevenire il verificarsi delle malattie ancor prima che si sviluppino.