
Un prodotto che potrebbe sostituire materiali fatti a base di derivati dal petrolio è stato costruito da un team di ricercatori dell’Università dell’Alberta.
I ricercatori hanno creato un nuovo idrogel con biopolimeri che normalmente vengono scartati dall’industria. Il nuovo idrogel potrebbe essere utilizzato anche in applicazioni biomediche, come dichiarato nel comunicato stampa della stessa università.
Lo stesso idrogel può essere inoltre trasformato in nanoperline minuscole da utilizzare poi come microcapsule per il rilascio mirato dei farmaci all’interno del corpo, ad esempio negli organi, come spiega Lingyun Chen, uno dei ricercatori del progetto ed uno degli autori dello studio apparso su Carbohydrate Polymers.
Tra i prodotti di scarto che possono essere utilizzati per realizzare questo tipo di idrogel ci sono gli imballaggi per gli alimenti e i sistemi per la filtrazione dell’acqua.
Si parla di un “potenziale enorme”, come riferiscono gli stessi ricercatori anche perché questo idrogel si ripara da solo quando viene danneggiato.
Non che si danneggi subito: risulta, secondo i ricercatori, estensibile, resistente e può recuperare la sua forma quando viene compresso.
Naturalmente non è tossico e può anche essere utilizzato in applicazioni biomediche.
Approfondimenti
- Nanocristalli di chitosano / cellulosa / nanocristalli di cellulosa / poliacrilammide ibridi estensibili, auto-recuperabili e citocompatibili – ScienceDirect (IA) (DOI: 10.1016/j.carbpol.2019.114977)