Il 7% delle reti da pesca viene perso in mare secondo studio

Un nuovo, particolare studio si è concentrato sulla quantità di attrezzi da pesca che sono stati abbandonati o persi nel mare. Questi oggetti costituiscono infatti un’ampia fetta dell’intero inquinamento marino globale.
Studio calcola
Per arrivare al risultato, Kelsey Richardson, studentessa del Marine Debris Team del CSIRO, ha utilizzato i dati contenuti in 68 studi pubblicati tra il 1975 e il 2017.
I ricercatori hanno scoperto che sono tre i principali fattori che portano alla perdita in mare di un attrezzo da pesca: il maltempo, il blocco dell’attrezzo sul fondo del mare e il blocco dell’attrezzo con un altro tipo di attrezzo.

Per quanto riguarda le stime, come spiega la Richardson, i risultati mostrano che circa il 7% di tutte le reti da pesca, il 9% di tutte le trappole e il 29% di tutte le lenze viene perso in mare oppure gettato via intenzionalmente ogni anno. Considerando che sono 40,3 milioni le persone che lavorano nel settore della pesca in tutto il mondo, può essere fatta una stima approssimativa ma comunque indicativa degli oggetti che finiscono in mare, una stima che risulta abbastanza allarmante.

Allarmanti anche perché molti di questi attrezzi sono fatti con materiali, come metalli se non plastiche, che richiedono centinaia di anni o più per degradarsi.
Questa ricerca, unica nel suo genere, potrebbe essere di utilità per capire dove e perché gli attrezzi vengono persi o gettati via e per mettere in atto nuovi eventuali interventi più mirati per contrastare il fenomeno.
Lo studio è stato pubblicato su Fish and Fisheries.

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