Il meccanismo dietro “l’acquolina in bocca” quando vediamo il cibo

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Praticamente sarà capitato a tutti fare esperienza della cosiddetta “acquolina in bocca”, spesso seguita da un certo “languorino”, quando vediamo del cibo e soprattutto quando lo vediamo da affamati. Contemporaneamente a questa sensazione, e ancor prima di addentare qualcosa, il corpo innesca anche una maggiore produzione dell’insulina. Il meccanismo che sta dietro il segnale che arriva al pancreas per aumentare la produzione di insulina in realtà non è stato mai ben chiaro.[1] Un nuovo studio che lo descrive è stato pubblicato su Cell Metabolism.[2]

Meccanismo collegato a risposta infiammatoria nel cervello

Un team di ricercatori dell’Università di Basilea e dell’Ospedale universitario di Basilea ha realizzato un nuovo studio in cui descrive proprio questo meccanismo che, secondo quanto hanno scoperto, è collegato ad una risposta infiammatoria che si verifica nel cervello. I ricercatori hanno identificato, in relazione a questo specifico percorso di segnalazione, il fattore infiammatorio noto come interleuchina 1 beta (IL1B) che tra l’altro è coinvolto anche delle risposte immunitarie che il corpo fornisce quando deve attaccare gli agenti patogeni oppure quando c’è un danno ai tessuti.

Scoperta “sorprendente”

Secondo Marc Donath, ricercatore del Dipartimento di Biomedicina ed Endocrinologia e uno degli autori principali dello studio, spiega che si tratta di una scoperta “sorprendente” perché questo specifico fattore infiammatorio ha un ruolo anche nello sviluppo del diabete di tipo 2. Si tratta di collegamenti che, con la dovuta calma e soprattutto con ulteriori studi, andranno certamente approfonditi perché potrebbero portare a scoperte ancora più importanti.

Diabete di tipo 2

Come spiega il comunicato dell’Università di Basilea, il diabete di tipo 2 è conosciuto anche come “diabete degli adulti”. Questo tipo di diabete è causato da un’infiammazione cronica che può danneggiare anche le cellule del pancreas produttrici di insulina. IL1B in questa condizione ha un importante ruolo perché può essere prodotto in quantità troppo grandi. Si tratta comunque di una condizione diversa, una vera e propria soprapproduzione, da quella scoperta dai ricercatori che procura solo brevemente una maggiore produzione di insulina quando vediamo il cibo.

Il meccanismo

Nel caso dell'”acquolina in bocca” si tratta di una secrezione di insulina che viene mediata dai neuroni e questi vengono attivati, almeno di solito, dall’odore e dalla vista del pasto, come spiega Sophia Wiedemann, altra autrice dello studio. Queste sensazioni stimolano cellule immunitarie del cervello (microglia) e queste secernono IL1B il quale, a sua volta, stimola, tramite il nervo vago, il sistema nervoso autonomo. Il segnale arriva al pancreas e quest’ultimo comincia a produrre insulina. Negli obesi patologici, però, questa fase “neuromediata” che porta alla produzione di più insulina sembra essere ad un certo punto interrotta. “I nostri risultati indicano che IL1B svolge un ruolo importante nel collegare le informazioni sensoriali come la vista e l’olfatto di un pasto con la successiva secrezione di insulina mediata dai neuroni – e nel regolare questa connessione”, spiega ancora Donath.[1]

Note e approfondimenti

  1. The mere sight of a meal triggers an inflammatory response in the brain | University of Basel
  2. The cephalic phase of insulin release is modulated by IL-1β – ScienceDirect (DOI: 10.1016/j.cmet.2022.06.001)
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