In un interessante articolo pubblicato su The Conversation[1] di Christopher Damman, professore di gastroenterologia, esamina come il microbioma intestinale possa migliorare le prestazioni atletiche. Esplora la connessione tra salute intestinale, funzione mitocondriale e nutrizione.
Sbloccare il potere intestinale per gli atleti
Gli atleti che cercano un vantaggio competitivo potrebbero trovarlo nel loro microbioma intestinale. Gli sport di resistenza come la maratona e il ciclismo spesso si concentrano sul potenziamento dei mitocondri, le centrali energetiche delle cellule. Questo studio evidenzia il ruolo trascurato del microbioma intestinale nell’ottimizzazione della salute e della forma fisica dei mitocondri.
La connessione microbioma-mitocondri
Il microbioma intestinale è una rete di microrganismi che supportano il metabolismo, il sistema immunitario e la funzione cerebrale. Gli atleti con una maggiore produzione di butirrato e la presenza di Veillonella, un batterio di solito presente nel apparato digerente, mostrano un miglioramento del VO2 max (un sistema di misurazione della potenza aerobica) e della soglia del lattato, punto durante l’esercizio fisico in cui il lattato (un sottoprodotto del metabolismo anaerobico) inizia ad accumularsi nel sangue. Questi microrganismi aiutano a trasformare i componenti della dieta in molecole che potenziano la funzione mitocondriale, migliorando la forza e la resistenza muscolare.
Impatto della dieta sul microbioma e sulle prestazioni
Le diete sane sono fondamentali per mantenere un microbioma benefico e la salute mitocondriale. Le diete ultra-elaborate, nonostante siano utilizzate nello sport per ottenere energia rapidamente, possono danneggiare la salute intestinale e causare infiammazioni. Secondo quanto riferisce l’articolo su The Conversation, gli atleti devono bilanciarle con cibi sani ricchi di fibre, polifenoli e grassi sani, soprattutto dopo l’esercizio, per prevenire effetti negativi e ottimizzare le prestazioni.