
Quando ci si lascia qualcosa alle spalle, ad esempio quando ci si trasferisce oppure si termina una relazione, ma si continua a pensare a quella cosa eseguendo delle “simulazioni mentali” la situazione può essere descritta come una “immobilità cognitiva”. Lo spiega Olumba E. Ezenwa, ricercatore della Royal Holloway University of London che ha scritto un nuovo articolo su The Conversation.[1]
Immobilità cognitiva
Secondo il ricercatore quando ci si trasferisce, si cambia casa, oppure si termina una relazione, in alcuni casi si continua ad effettuare una sorta di “ricostruzione” eseguendo delle simulazioni mentali sulla base di scene, odori, suoni e cose viste in questi luoghi o situazioni. Ciò può creare dei sentimenti stressanti o addirittura dell’ansia. Il ricercatore descrive questa condizione come “immobilità cognitiva” in un nuovo studio pubblicato sulla rivista Culture & Psychology.[2]
Intrappolamento mentale stressante
La condizione viene definita come un “intrappolamento mentale stressante” che può portare anche ad uno sforzo, il quale può essere conscio o inconscio, nel tentativo di ricreare sensazioni passate nella speranza di recuperare ciò che è andato perduto o comunque che si è lasciato indietro. In alcuni soggetti la situazione può essere cognitivamente immobilizzante: nel tentativo di cercare una sorta di consolazione, i soggetti passano il tempo a “ricostruire”. La condizione può essere correlata alla nostalgia anche se, secondo Ezenwa, è diversa. Mentre la nostalgia, ad esempio per una casa da cui ci si è trasferiti, è una sensazione, l’immobilità cognitiva è “una meccanica cognitiva che lavora sulla nostra attenzione e memoria per intrappolarci mentalmente in un luogo”.
Sollievo nella psicologia
Secondo il ricercatore le persone caratterizzate da immobilità cognitiva potrebbero trovare sollievo nella psicologia. Per esempio ci sono interventi psicologici che possono essere d’aiuto nel bilanciamento della concentrazione mentale; questa tecnica potrebbe rivelarsi utile per cercare di non rimanere bloccati nel passato e per cercare di volgere la propria concentrazione di più sul presente.