
Gli impatti degli asteroidi sulla Terra potrebbero rivelarsi fondamentali per quanto riguarda le più complesse applicazioni ingegneristiche ed elettroniche del futuro. Lo rivela un nuovo comunicato dell’University College di Londra in seno ad un nuovo studio apparso su Proceedings of the National Academy of Sciences.[1]
Gli impatti degli asteroidi
Un team di ricercatori internazionale, infatti, ha realizzato un nuovo studio durante il quale ha scoperto che gli impatti degli asteroidi sulla superficie terrestre creano particolari diamanti, strutture carboniose che si formano proprio con l’urto ad alta energia, i quali hanno “proprietà uniche ed eccezionali”. Sarebbero l’alta energia, l’alta temperatura e soprattutto l’altissima pressione a creare queste strutture particolari.
Analisi cristallografiche e spettroscopiche della lonsdaleite
Il team di ricercatori ha eseguito analisi cristallografiche e spettroscopiche definite come “all’avanguardia” della lonsdaleite. La lonsdaleite è un particolare minerale, denominato anche “diamante esagonale” per la sua struttura cristallina, che si trova sulla Terra proprio nei detriti dei punti di impatto dei meteoriti. I ricercatori hanno scoperto che la struttura della lonsdaleite risulta ancora più complessa di quanto calcolato in precedenza.
Lonsdaleite simile al grafene?
La struttura sembra essere, a livello nanoscopico, diafitiche e sembra essere simile a quella del grafene. “Attraverso il riconoscimento dei vari tipi di intercrescita tra le strutture del grafene e del diamante, possiamo avvicinarci alla comprensione delle condizioni di pressione – temperatura che si verificano durante gli impatti degli asteroidi”, spiega Péter Németh, un ricercatore dell’Istituto per la ricerca geologica e geochimica, RCAES.
Probabilmente ci sono altri minerali con proprietà simili
Secondo i ricercatori non dovrebbe essere una caratteristica della sola lonsdaleite: probabilmente ci sono altri materiali carboniosi, prodotti proprio dagli shock degli impatti di asteroidi e meteoriti sulla Terra, che hanno una struttura simile. Secondo Christoph Salzmann, ricercatore dell’UCL Chemistry, in futuro si potrebbero progettare materiali simili che risulterebbero sia ultraduri che molto duttili. Materiali del genere, inoltre, potrebbero rivelarsi molto utili nell’elettronica in quanto potrebbero essere “regolabili”: potrebbero fungere sia da conduttori che da isolanti.