È importante anche la composizione mineralogica delle rocce colpite durante l’impatto di un meteorite per capire la gravità di quest’ultimo, in particolare per quanto riguarda gli effetti sulla vita. Sono le conclusioni a cui è arrivato uno studio pubblicato sul Journal of the Geological Society e realizzato da un team multidisciplinare dell’Università di Liverpool e dell’Instituto Tecnológico y de Energías Renovables, Tenerife.
Alcuni asteroidi hanno provocato estinzioni di massa
La Terra è stata bombardata da tantissimi asteroidi (un meteorite è ciò che resta di un asteroide dopo che ha attraversato l’atmosfera terrestre). Diversi di questi asteroidi hanno provocato grossi problemi, alcuni addirittura estinzioni di massa. È ciò che molto probabilmente, ad esempio, è successo con l’asteroide che ha fatto scomparire, tra gli altri, i dinosauri più di 60 milioni di anni fa.
Capire dunque il livello di pericolosità per la vita di questi impatti è fondamentale anche in chiave futura.
Analizzati 44 impatti avvenuti negli ultimi 600 milioni di anni
I ricercatori hanno studiato per questo 44 impatti avvenuti nel corso degli ultimi 600 milioni di anni tramite un nuovo metodo sedimentologico. Hanno analizzato ciò che era presente nella polvere emessa nell’atmosfera dopo l’impatto stesso.
Con questo metodo hanno scoperto che quei meteoriti che impattano contro rocce particolarmente ricche di feldspato di potassio, un comune minerale presente sulla Terra ma abbastanza raro nelle polveri atmosferiche, tendono a corrispondere maggiormente alle estinzioni di massa e ciò sembra essere indipendente dalle dimensioni del meteorite stesso.
L’effetto del feldspato di potassio
L’effetto del feldspato di potassio non è di natura tossica. Piuttosto, una volta che “rimbalza” nell’atmosfera dopo l’impatto tende a nucleare il ghiaccio e ciò influenza la dinamica della formazione delle nuvole facendo passare più raggi del Sole. In sostanza il feldspato di potassio riduce l’importante effetto di albedo globale delle nuvole stesse.
Ne segue, dunque, un maggior riscaldamento della superficie terrestre e quindi un cambiamento climatico, anche di natura globale. Inoltre la stessa atmosfera diventa anche più sensibile al riscaldamento causato dai cosiddetti “gas serra”, che, nel corso della storia della Terra, sono stati emessi perlopiù dalle eruzioni vulcaniche.
Esempi
Il dilemma relativo al perché alcuni meteoriti hanno provocato estinzioni di massa ed altri no è ancora oggi ben presente nel mondo scientifico, come spiega Chris Stevenson, un sedimentologo dell’Università di Liverpool che ha partecipato allo studio.
Ad esempio i ricercatori hanno scoperto, analizzando i dati a disposizione, che quello che è il quarto più grande impatto di un meteorite sulla superficie terrestre tra quelli conosciuti, quello relativo ad un meteorite del diametro di circa 48 km, non ha procurato praticamente alcun danno alla vita.
Un altro impatto, avvenuto 5 milioni di anni fa, con un meteorite che aveva un diametro di circa la metà, ha invece provocato un’estinzione vdi massa.
Fattore mai considerato prima
“Utilizzando questo nuovo metodo per valutare il contenuto dei minerali della coltre dell’ejecta (il materiale che rimbalza sulla superficie terrestre dopo l’impatto di un asteroide, n.d.r.) espulso, dimostriamo che ogni volta che un meteorite, grande o piccolo, colpisce rocce ricche di feldspato di potassio, è correlato a un evento di estinzione di massa”, spiega Stevenson.
Si tratta di una spiegazione nuova in relazione agli effetti che un asteroide che colpisce la Terra può avere, un fattore che probabilmente non è stato mai considerato prima. Ora bisogna capire per quanto tempo durano gli effetti del feldspato di potassio rimbalzato nell’atmosfera dopo l’impatto di un meteorite e quindi molto probabilmente nuovi studi seguiranno.