
Un nuovo impianto neurale viene descritto in uno studio apparso su Nature Biomedical Engineering. Costruito da ricercatori dell’Università di Sheffield (Regno Unito), dell’Università statale di San Pietroburgo (Russia) e della Technische Universität Dresden (Germania), questo nuovo prototipo potrebbe essere d’aiuto, secondo gli stessi ricercatori, per trattare le patologie del sistema nervoso.
Per ora i ricercatori lo hanno testato su diversi animali con lesioni del midollo spinale, per i quali a sono riusciti a stimolare lo stesso midollo, ma secondo i ricercatori potrebbe essere usato anche per pazienti umani paralizzati.
Il nuovo impianto neurale potrebbe infatti permettere di collegare il cervello umano ad un computer, un obiettivo che per anni è stato ostacolato dai costi che sono rimasti sempre molto alti per produrre le tecnologie necessarie.
Inoltre in questo caso ricercatori hanno utilizzato la stampa 3D per produrre i pezzi necessari, cosa che rende il processo di produzione ancora più rapido e conveniente.
“La ricerca che abbiamo avviato alla TU Dresden e proseguita qui a Sheffield ha dimostrato come la stampa 3-D può essere sfruttata per produrre prototipi impianti a una velocità e a un costo mai realizzati prima, il tutto mantenendo gli standard necessari per sviluppare un dispositivo utile. La potenza della stampa 3-D significa che gli impianti prototipo possono essere rapidamente modificati e riprodotti di nuovo secondo necessità per aiutare ad andare avanti ricerca e innovazione nelle interfacce neurali”, spiega Ivan Minev, un professore del Dipartimento di controllo automatico e ingegneria dei sistemi dell’Università di Sheffield che ha partecipato al progetto.
Approfondimenti
- Prototipazione rapida di impianti bioelettronici morbidi da utilizzare come interfacce neuromuscolari | Nature Biomedical Engineering (IA) (DOI: 10.1038/s41551-020-00615-7)