Impulsi di luce per crittografare dati e proteggere sicurezza delle criptovalute

La crittografia svolge oggi un ruolo importantissimo, fondamentale, per la sicurezza dei dati, in particolare quelli legati alle valute nonché alle nuovissime criptovalute. Un gruppo di ricercatori della USC Viterbi School of Engineering dichiara di aver creato uno strumento che aumenta le potenziali applicazioni dei laser convertendo una singola lunghezza d’onda in più lunghezze d’onda.

Il metodo sarebbe capace, ai fatti, di creare decine o anche centinaia di laser partendo da un singolo fascio. Il pettini di frequenza nuovo che si verrebbe a creare sarebbe di dimensioni minime (all’incirca le dimensioni di un capello umano) se confrontato con le dimensioni dei più tradizionali pettini di frequenza che possono essere grandi anche quanto il frigorifero di una casa.
Inoltre, essendo molto più piccolo, il nuovo pettine andrebbe a richiedere un’energia molto minore (di circa 1000 volte), un’altra caratteristica che ne permetterebbe un più facile utilizzo con le applicazioni mobili.

Secondo Andrea M. Armani, impegnato nella ricerca, “I materiali ottici organici hanno già trasformato l’industria elettronica, portando a televisori più leggeri e di bassa potenza e display per cellulari, ma i precedenti tentativi di interfacciare direttamente questi materiali con i laser si sono incagliati. Abbiamo risolto la sfida dell’interfaccia. Dato che il nostro approccio può essere applicato a una vasta gamma di materiali organici e tipi di laser, le possibilità future sono molto eccitanti”.
Il ricercatore si riferisce in particolare alla nuova crittografia quantistica applicata su piattaforme portatili, qualcosa che, almeno ad oggi, appare ancora molto lontano.

Fonti e approfondimenti

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