In 3000 anni cervelli umani hanno perso 4 palline da ping-pong di volume: come si spiega?

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I cervelli umani 3000 anni fa erano più grandi di quanto lo sono adesso e il volume perso sarebbe in media paragonabile a quello occupato da quattro palline da ping-pong. Lo spiega Jeremy DeSilva, un antropologo del Dartmouth College, in un nuovo articolo proposto sul sito della BBC.

Restringimento del cervello umano sarebbe cominciato circa 3000 anni fa

Secondo il ricercatore, che ha effettuato analisi di diversi fossili cranici e che ha pubblicato anche uno studio sulla questione l’anno scorso,[2] il restringimento del cervello umano sarebbe cominciato circa 3000 anni fa. Proprio questo dato è uno di quelli che ha meravigliato di più il ricercatore il quale spiega che si aspettava l’inizio del restringimento intorno a 30.000 anni fa.
Il restringimento è avvenuto più o meno quando le prime, complesse società umane, che avevano sperimentato l’agricoltura e le costruzioni delle prime città tentacolari già da diverse migliaia di anni, hanno cominciato ad usare la scrittura.

Le dimensioni del cervello sono collegate all’intelligenza?

In questo periodo l’umanità ha cominciato un percorso di sviluppo tecnologico straordinario: come collegare a questa accelerazione nello sviluppo il restringimento del cervello? Si tratta di una questione che ha sollevato tantissime domande e una delle principali è quella legata al dubbio relativo al fatto che le dimensioni del cervello possano non essere direttamente collegati alle capacità cognitive, almeno non in linea generale. In effetti esistono animali con cervelli più grandi del nostro ma il loro livello di intelligenza non è paragonabile a quella umana. È evidente che ci sono altri fattori in gioco, secondo il ricercatore.

Analisi delle società delle formiche

Bisogna capire quali sono i fattori che spingono il cervello a diventare più grande o più piccolo nel corso del tempo in una singola specie. A tal proposito il ricercatore ha analizzato le formiche. Il cervello delle formiche, in media, ha un diametro di circa un decimo di millimetro cubo, circa un terzo delle dimensioni di un singolo granello di sale.[3] Il cervello delle formiche contiene solo 250.000 neuroni mentre quello umano ne ha poco meno di 100 miliardi.

Società formate dalle formiche possono essere molto complesse

Tuttavia è cosa nota che le società formate dalle formiche siano molto complesse, per molti versi paragonabili alle nostre. Ad esempio ci sono specie di formiche che praticano l’agricoltura allevando quelli che possono essere considerati veri e propri campi di funghi. Ed altre specie che praticano una sorta di “allevamento” sottomettendo gli afidi affinché producano la costosa melata.

In alcune specie di formiche con società più complesse il cervello è un po’ più piccolo

Analizzando e confrontando i cervelli di diverse specie di formiche, il ricercatore ha scoperto che in alcune specie (ad esempio quella che coltiva i funghi) che costruiscono società più complesse e con una maggiore divisione del lavoro il cervello risultava in media un po’ più piccolo.
Si tratta di un dato che potrebbe suggerire che forse i sistemi sociali più complessi e con una divisione del lavoro più intricata ed estesa inducono il cervello a diventare più piccolo. Secondo quanto spiega l’articolo, questo potrebbe essere forse spiegato con il fatto che le capacità cognitive vengono suddivise in molti membri del gruppo, una sorta di intelligenza collettiva.

La suddivisione dei compiti farà diventare il nostro cervello sempre più piccolo?

Una cosa del genere potrebbe succedere anche per gli esseri umani? Ci troviamo in un’epoca in cui la suddivisione dei compiti è probabilmente ai massimi livelli così come lo è lo scambio delle informazioni e la sua esternalizzazione. Una cosa che sarebbe cominciata comunque qualche migliaio di anni fa con l’emergere della scrittura.
È possibile che lo scambio sistematico delle informazioni e la sempre più complessa ed estesa capacità di comunicare le nostre idee tramite l’accesso ad informazioni che si trovano al di fuori del nostro cervello abbiano un impatto evolutivo sul suo volume?

Non bisogna fare l’errore di collegare dimensioni più piccole automaticamente a minori capacità cognitive

Potrebbe essere ma non bisogna fare l’errore di collegare dimensioni più piccole automaticamente a minori capacità cognitive. Questa relazione, secondo Philipp Koellinger, un genetista comportamentale della Vrije Universiteit Amsterdam, non sembra essere infatti molto forte. Ad avere un ruolo più influente sulle capacità cognitive sembrano più che altro le differenze strutturali del cervello stesso e le dimensioni potrebbero rappresentare solo uno dei tanti fattori in gioco, forse uno dei meno importanti, come spiega Simon Cox, un esperto di invecchiamento cerebrale dell’Università di Edimburgo.[1]

Note e approfondimenti

  1. Why human brains were bigger 3,000 years ago – BBC Future
  2. Frontiers | When and Why Did Human Brains Decrease in Size? A New Change-Point Analysis and Insights From Brain Evolution in Ants | Ecology and Evolution (DOI:/10.3389/fevo.2021.742639)
  3. Pin Head Comparison & Scale Of Nature
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