
Potrà sembrare paradossale ma il fuoco, per le foreste, è essenziale almeno quanto le piogge. Essenziale non solo per le piante ma anche per diversi animali, in primis insetti, che vivono in questi habitat.
Un nuovo studio esamina l’impatto che possono avere i cosiddetti a “incendi prescritti”, ossia gli incendi controllati di porzioni di foreste, proprio sugli insetti impollinatori, in primis sulle api.
Secondo quanto spiega Elsa Youngsteadt, professoressa del Dipartimento di Ecologia Applicata dell’Università Statale della Carolina del Nord e autrice di un nuovo studio apparso su Environmental Entomology, è importante capire come gli incendi controllati, a cui si fa sempre più ricorso perché si sta comprendendo sempre più la loro utilità, possono influenzare gli insetti in generale e in particolare quelli impollinatori.
Per effettuare i propri studi nei pressi di una riserva di pini a foglia lunga, un pino in via di estinzione, i ricercatori hanno posizionato delle “trappole” di api in 16 siti che avevano oppure non avevano subito degli incendi nel corso di un anno oppure di due anni prima del campionamento.
Alla fine scoprivano che i siti che erano andati bruciati sopportavano 2,3 volte più insetti impollinatori in totale rispetto a quei siti che non avevano subito incendi.
Inoltre i siti che erano andati bruciati in precedenza mostravano più specie diverse di api rispetto ai siti che non erano andati a fuoco.
In generale i siti che erano stati incendiati mostravano un’abbondanza e una biodiversità maggiore, in termini di insetti impollinatori, rispetto a quelli non affetti da incendi.
I ricercatori scoprivano anche che gli incendi controllati a bassa intensità non riducevano la quantità di materiale di nidificazione per gli impollinatori e la stessa abbondanza degli insetti impollinatori non veniva influenzata dagli incendi.
Anche le specie di insetti che nidificano sotto terra sembravano beneficiare degli incendi che procuravano un maggior accesso al suolo nudo.