
L’incontinenza urinaria è una caratteristica che spesso può coinvolgere le atlete e che, proprio per questo, può avere un impatto significativo sulla loro attività sportiva, cosa che altrettanto spesso le porta ad abbandonare lo sport.[1]
Per capire perché l’incontinenza urinaria sembra colpire maggiormente le atlete, un team di ricerca ha condotto uo nuovo studio di coorte su 1000 atlete con un’età compresa tra i 15 e i 30 anni che sono state visitate, per qualsiasi motivo, nei pressi del Boston Children’s Hospital.[1]
Era già cosa nota che una bassa disponibilità di energia, intesa come una assimilazione non sufficiente di calorie prima dello sforzo atletico, può essere collegata ad una serie di problemi di salute per le atlete stesse, tra cui disfunzioni mestruali, problemi alle ossa, patologie cardiache o gastrointestinali e diminuzione della resistenza muscolare.
I ricercatori sono chiesti se tra questi problemi potesse essere citata anche l’incontinenza urinaria. Hanno quindi esaminato i dati di un migliaio di donne, dati che si riferivano anche ad una serie di risposte a vari questionari.[1]
Il 16,5% delle intervistate riveriva di soffrire di incontinenza urinaria durante l’attività atletica e quelle atlete che praticavano sport che vedevano uno sforzo maggiore, come la corsa e la ginnastica, mostravano una probabilità quattro volte più grande di segnalare questo problema rispetto alle atlete di altri sport.
Alla fine i ricercatori scoprivano però che era la bassa disponibilità di energia il maggior fattore di rischio, indipendente dagli altri, che poteva essere maggiormente collegato all’incontinenza urinaria per tutte le categorie sportive, come spiega Kristin Whitney, dottoressa in medicina sportiva ed una delle autrici dello studio.[1]
Secondo la ricercatrice, dunque, una bassa disponibilità di energia, evidentemente dettata da una cattiva alimentazione, aumenta il rischio di incontinenza urinaria nel corso dello sforzo sportivo. Si tratta di informazione importante che potrebbe servire ai medici per trattare meglio l’incontinenza urinaria nelle atlete.[1]