Ad una interessante conclusione sono arrivati alcuni ricercatori dell’università dell’Arkansas riguardo le magnetar. Queste ultime sono stelle di neutroni con campi magnetici estremamente intensi, circa 1000 volte più forti della media delle normali stelle di neutroni.
È stato stimato che una percentuale di circa il 10% di tutte le stelle di neutroni esistenti siano magnetar. Le prime individuazioni di magnetar avvennero nel 1979 ma la teoria che le riguarda è stata sviluppata solo nel 1992.
Le magnetar possono anche formarsi con la fusione di due stelle di neutroni a seguito della quale si forma una stella di neutroni con un campo magnetico estremamente potente, 10 trilioni di volte più forte del campo magnetico di una normale calamita.
Secondo questa nuova ricerca, apparsa su Nature, fusioni come questa avvengono all’incirca 20 volte all’anno in una singola regione dello spazio paragonabile ad un cubo con lato di un miliardo di anni luce.
I ricercatori, guidati da Bret Lehmer, hanno utilizzato i dati del telescopio spaziale a raggi X Chandra della NASA. In particolare hanno usato i dati del sondaggio Chandra Deep Field-South riguardanti un centinaio di osservazioni ai raggi X di una singola area del cielo per un periodo di oltre 16 anni.
Si sono concentrati soprattutto sui dati relativi al segnale della fusione di due stelle di neutroni, avvenuta a circa 6, 5 miliardi di anni luce di distanza da noi, che deve poi aver formato la magnetar come descrive lo stesso Lehmer: “Un elemento chiave di prova è come il segnale è cambiato nel tempo. Ha avuto una fase luminosa che si è stabilizzata e poi è stato rilasciato in un modo molto specifico: è esattamente quello che ti aspetteresti da una magnetar che sta rapidamente perdendo il suo campo magnetico attraverso le radiazioni”.