
Un brillamento stellare 10 miliardi di volte più potente dei brillamenti del nostro Sole è stato scoperto grazie al James Clerk Maxwell Telescope (JCMT), telescopio con sede alle Hawaii.
Utilizzando la tecnologia radio ad alta frequenza del telescopio e sofisticate tecniche di analisi delle immagini, gli astronomi, guidati da Steve Mairs, hanno individuato una fiammata probabilmente causata dall’interruzione di un intenso campo magnetico che sta incanalando attivamente materiale sulla stella giovane e in crescita mentre quest’ultima ingloba massa inghiottendola dai suoi dintorni.
L’evento, catturato solo poche ore, è stato individuato nella nebulosa di Orione, una delle regioni di formazione stellare più prossime al nostro pianeta. Nello specifico il flare proviene dal sistema binario JW 566 distante 1326 anni luce.
La scoperta è stata fatta soprattutto grazie alla fotocamera super raffreddata del JCMT, conosciuta anche come “SCUBA-2”, che opera ad una temperatura di -273 °C.
Fonti e approfondimenti
- JCMT Transient Survey Team Observes Record-Breaking Flare – James Clerk Maxwell Telescope (IA)
- The JCMT Transient Survey: An Extraordinary Submillimeter Flare in the T Tauri Binary System JW 566 – IOPscience (DOI: 10.3847/1538-4357/aaf3b1) (IA)
Articoli correlati
- Prima eruzione stellare individuata in stella lontana 450 anni luce (3/6/2019)
- Proxima Centauri b, studio conferma potenti superflare che impattano gravemente sulla sua atmosfera (7/9/2019)
- Rari superbrillamenti solari potrebbero sconvolgere il mondo secondo studio (13/6/2019)
- Ammasso del Trapezio sarà oggetto di studio del telescopio spaziale James Webb (30/4/2020)
- Nuovo esopianeta nettuniano scoperto in sistema binario distante 180 anni luce (10/10/2017)
- Scoperto disco circumplanetario intorno a pianeta distante 370 anni luce (12/7/2019)
- Brillamento investe esopianeta Proxima b, notizia negativa per eventuali forme di vita (27/2/2018)
- Individuata prima espulsione di massa coronale di una stella diversa dal Sole (13/8/2018)