
Un buco nero dalle dimensioni molto piccole, almeno se comparate con quelle dei buchi neri supermassicci di quale siamo soliti discutere, è stato scoperto da un gruppo di ricerca che ha analizzato un catalogo di 100.000 stelle denominato Apache Point Observatory Galactic Evolution Experiment (APOGEE).
Il buco nero è caratterizzato da una massa che sembra essere solo 3,3 volte quella del Sole. Lo studio è stato pubblicato su Science.
Distante da noi circa 10.000 anni luce, questo buco nero si trova in una regione esterna del disco principale della via Lattea e, se le dimensioni fossero confermate, si tratterebbe del più piccolo buco nero mai individuato, così piccolo che rientrerebbe in una nuova classe.
Il buco nero dovrebbe infatti avere un diametro di soli 19 km ma ulteriori osservazioni saranno necessarie per confermare questi dati.
I ricercatori di solito individuano i buchi neri grazie all’intercettazione del disco di accrescimento, composto perlopiù da gas e polvere, che turbina intorno all’oggetto. Se non c’è questo disco di gas e polvere, che turbinando si riscalda ed emette raggi X, non è possibile individuare il buco nero a meno che esso non faccia parte di un sistema binario interagente, ossia un sistema composto da un buco nero e un altro oggetto, per esempio una stella, in cui il primo succhia materiale dalla seconda.
In questo caso però non era presente alcun disco di gas e polvere e, benché il buco nero facesse parte di un sistema binario, questo sembrava essere non interagente.
Tuttavia i ricercatori sono comunque riusciti ad individuare il buco nero grazie ad un’altra caratteristica relativa al fatto che questo buco nero si trova in un sistema binario.
Analizzando i dati del suddetto catalogo, i ricercatori si sono concentrati su un particolare sistema stellare binario, denominato J05215658, e si sono accorti che una delle due stelle in realtà è un buco nero che orbita intorno ad una stella gigante ogni 83 giorni.
In questo caso i ricercatori si sono accorti della presenza del buco nero analizzando la luce della stella, una stella gigante la cui luce sembra essere “spostata”. La luminosità della stella, infatti, continua a cambiare, aumenta e diminuisce, segno del fatto che c’è qualcosa in orbita intorno ad essa.
Proprio queste variazioni indicano la presenza di un compagno binario che, dato che non emette alcuna luce, deve essere un buco nero. Quest’ultimo non sembra ingoiare alcun materiale ed è stato individuato solo grazie a questa speciale caratteristica distorsiva della luce della stella.
Approfondimenti
- A noninteracting low-mass black hole–giant star binary system | Science (IA) (DOI: 10.1126/science.aau4005)
- Scientists have spotted a tiny black hole that may be just 12 miles across – MIT Technology Review (IA)
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