
Il mais è uno degli elementi più consumati sulla terra e non dovrebbe stupire, dunque, che questa pianta è una delle più studiate dagli scienziati. In particolare si studiano metodi per rendere la sua coltivazione e la sua crescita sempre più efficienti non solo per l’alimentazione umana anche per quella animale e per la produzione di biocarburanti.
Una delle strade che gli scienziati percorrono per ottenere questi risultati è far crescere la pianta di mais meglio alle temperature più basse. Ricordiamo che si tratta sempre di una pianta tropicale che è molto sensibile a freddo.
Se negli ultimi decenni molti progressi sono stati fatti in relazione alle aree in cui questa pianta può essere coltivata, creare una vera varietà realmente tollerante al freddo ampierebbe di botto e di moltissimo le latitudini alle quali questa pianta può essere coltivata, con enormi benefici praticamente per tutta l’umanità.
È proprio questa la strada che stanno percorrendo alcuni ricercatori guidati da David Stern, presidente del Boyce Thompson Institute.
Il team ha infatti sviluppato una nuova varietà di mais che può recuperare molto velocemente dopo una intensa fase di freddo.
Nello studio, pubblicato sul Plant Biotechnology Journal, descrivono come sono arrivati al risultato coltivando varie piante di mais per tre settimane abbassando e alzando la temperatura per procurare uno shock termico alla pianta.
Alla fine sono riusciti ad ingegnerizzare uno nuovo tipo di pianta di mais che, rispetto normale, mostra tassi di fotosintesi più elevati e che si riprende molto più rapidamente dagli shock termici. Questi andavano a procurare loro un numero minore di danni alle molecole.
Il risultato? Una pianta più alta che sviluppa spighe mature più velocemente a seguito di un periodo di freddo.
L’approccio che hanno utilizzato ha visto l’introduzione di livelli crescenti di un enzima denominato rubisco. Questo enzima viene utilizzato dalle piante per trasformare l’anidride carbonica prelevata dall’atmosfera in zucchero.
Questo stesso approccio, secondo i ricercatori, può essere utilizzato anche per altre piante da coltura come il sorgo e la canna da zucchero.
Approfondimenti
- Increased Rubisco content in maize mitigates chilling stress and speeds recovery – Salesse‐Smith – – Plant Biotechnology Journal – Wiley Online Library (IA) (DOI: 10.1111/pbi.13306)
Articoli correlati
- Accelerazione della fotosintesi nelle piante: primo importante passo degli scienziati
- Grano più resistente al calore, scienziati fanno nuovo passo avanti
- Anidride carbonica per creare grafene imitando enzima delle piante
- Alghe blu-verdi possono aumentare raccolti fino al 60%
- Biomassa legnosa e non alimentare trasformabile in combustibili tramite nuovo metodo sviluppato da scienziati
- Mais, scoperto gene collegato a radici più profonde e a migliore crescita
- Mais geneticamente modificato per risultare più nutriente
- Capibara brasiliani nascondono il segreto per biocarburanti efficienti da canna da zucchero