
Uno studio particolarmente interessante, pubblicato sulla rivista Gut Microbes, sottolinea ancora una volta quanto possa essere influente, a livello negativo, l’inquinamento atmosferico sui bambini in tenera età. Stavolta a compiere lo studio è stato un team di ricercatori dell’Università della California a Boulder. I ricercatori sono giunti a conclusioni in parte allarmanti per quanto riguarda gli effetti sul microbioma intestinale.
I dati
I ricercatori hanno analizzato i campioni fecali di 103 bambini sani con un’età fino a 6 mesi, in gran parte allattati al seno, provenienti da famiglie della California meridionale. Tra le varie analisi effettuate, i ricercatori hanno realizzato anche sequenziamenti genetici. Inoltre gli stessi ricercatori hanno fatto uso degli indirizzi dei domicili delle famiglie e dei dati relativi alla qualità dell’aria di queste zone per cercare collegamenti interessanti.
Le scoperte
I ricercatori scoprivano che l’esposizione maggiore all’inquinamento atmosferico poteva essere collegata a profili microbici intestinali più infiammatori, come spiega Tanya Alderete, professoressa di fisiologia integrativa dell’università californiana e autrice senior dello studio. Questo significa che i bambini esposti maggiormente all’inquinamento atmosferico potrebbero andare incontro ad esiti peggiori per quanto riguarda la salute.
I principali batteri coinvolti
Nello specifico i ricercatori scoprivano che i bambini con esposizione maggiore al PM2,5 mostravano un quantitativo più basso, fino al 60%, di batteri Phascolarctobacterium. Si tratta di un batterio benefico che riduce le infiammazioni e, tra le altre cose, favorisce anche lo sviluppo neurologico.
I bambini con l’esposizione più alta al PM10 mostravano invece un quantitativo più alto, fino al 35%, del batterio del genere Dialister, un batterio invece collegato all’infiammazione. L’esposizione a PM10 era inoltre associabile a maggiori quantità di batteri Dorea, Acinetobacter e Campylobacter. Infine i ricercatori scoprivano che l’esposizione al biossido di azoto (NO 2) poteva essere collegata a quantità più alte dei batteri Actinomyces, Enterococcus, Clostridium ed Eubacterium.
Si consiglia allattamento al seno
Secondo la Alderete le minoranze razziali e in generale comunità basso reddito sono più svantaggiate sotto il profilo dell’inquinamento ambientale. La stessa ricercatrice, in ogni caso, consiglia, quando possibile, l’allattamento al seno: il latte materno, infatti, spiega la ricercatrice, è una “manna dal cielo” per la salute generale del bambino e può compensare, naturalmente in parte, anche l’effetto negativo dell’inquinamento atmosferico sui bambini stessi.[1]
FAQ
Che cosa sono le particelle PM 2,5?
Che cosa sono le particelle PM 10?
Che cos’è il phascolarctobacterium?
Che cos’è il dialister?
Note e approfondimenti
- Pollution exposure in infancy alters gut micr | EurekAlert!
- Full article: Postnatal exposure to ambient air pollutants is associated with the composition of the infant gut microbiota at 6-months of age (DOI: 10.1080/19490976.2022.2105096)