
Spesso l’inquinamento luminoso, ossia quello prodotto dalle fonti di illuminazione artificiale, è messo in relazione, per quanto riguarda gli studi scientifici, con i danni relativi agli animali. Questa volta un nuovo studio, pubblicato sul Journal of Clinical Sleep Medicine, mostra che l’inquinamento luminoso può essere negativo anche per gli esseri umani, in special modo per gli anziani ed ancora più in particolare per quanto riguarda la qualità del sonno.
Secondo i risultati dello studio, i crescenti livelli notturni di esposizione alla luce artificiale sono associati ad una maggiore prevalenza di prescrizioni di farmaci di tipo ipnotico. Lo studio ha analizzato fette di popolazione anziana della Corea del Sud, come specifica Kyoung-bok Min, professore ricercatore presso l’Università di Seul: “Questo studio ha osservato un’associazione significativa tra l’intensità dell’illuminazione esterna, artificiale, notturna e la prevalenza dell’insonnia come indicato dalle prescrizioni di agenti ipnotici per gli anziani in Corea del Sud. I nostri risultati sono dati di supporto che la luce esterna, artificiale e notturna potrebbe essere collegata alla privazione del sonno tra coloro che si trovano all’interno della casa”.
Troppa illuminazione artificiale potrebbe infatti portare a problemi nel mantenere lo stato di sonno oppure al doversi svegliare troppo presto per non parlare poi dei problemi relativi al doversi addormentare.
Oltre alla luce, ci sono anche altri fattori ambientali di natura artificiale che possono creare problemi simili, tra cui rumori eccessivi e temperature troppo alte.