
Tra le tante professioni e attività che potrebbero essere letteralmente soppiantate dall’avanzamento tecnologico relativo all’intelligenza artificiale ci sarebbe anche quella dell’architetto secondo quanto dichiara il designer di New York Sebastian Errazuriz.2
L’architetto e progettista ErraZuriz ha fatto queste dichiarazioni una serie di filmati pubblicati sul suo account Instagram, dichiarazioni poi riprese da dezeen.1
Secondo ErraZuriz risulterebbe pressoché impossibile per gli architetti competere con gli algoritmi dell’intelligenza artificiale e dato che ciò diventerà realtà in un prossimo futuro è importante che gli stessi architetti “vengano avvisati il prima possibile che il 90% dei loro lavori è a rischio”.
A tal proposito, sempre in uno dei post su Instagram, il progettista ha pubblicato un’animazione sviluppata da un nuovo software che può generare i piani di un edificio in maniera del tutto automatica. E questo può avvenire oggi: ora si provi ad immaginare una tecnologia del genere mille volte più potente.
L’apprendimento automatico per definizione diventerà sempre più abile ad apprendere e i software potranno memorizzare grosse quantità di dati e di conoscenze relative alle tecniche architettoniche letteralmente in pochi secondi, un bagaglio di conoscenze che gli architetti, per acquisirle, impiegano anni.
Errazuriz prevede che in futuro un qualsiasi cliente potrà fornire i dettagli relativi al tipo di edificio che desidera impostando varie caratteristiche, come il budget, le dimensioni, eccetera, per ottenere poi il progetto in pochi secondi.
Lo stesso cliente potrebbe poi “visitare”, tramite la tecnologia della realtà aumentata, l’edificio ancor prima che vengano gettate le basi.
Gli unici architetti che sopravviveranno, secondo Errazuriz, saranno quelli che praticano l’architettura come un’arte ma si tratterà solo di una piccola élite, l’1% di tutti gli architetti al massimo. Tutti gli altri sono condannati.