
Un progetto portato avanti dalla Agrosmart, un’azienda brasiliana dello Stato di San Paolo, prevede l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per gestire, in sostanza per identificare e quantificare, i parassiti che infestano le piante da coltivazione.
Il sistema utilizzerà una tecnica conosciuta come gestione integrata dei parassiti (integrated pest management, IPM), un metodo abbastanza vecchio (è stato sviluppato negli anni 60) ma ovviamente mai supportato da alcuna tecnologia informatica. Il sistema prevede l’utilizzo di vari pesticidi chimici, agenti biologici, trappole luminose e feromoni sintetici.
Attraverso un’applicazione, gli agricoltori saranno in grado di identificare gli insetti parassiti e di quantificarli in modo da poter applicare la quantità giusta di prodotti agrochimici al momento giusto.
In sostanza si distribuiscono le trappole in maniera strategica intorno alla piantagione. I feromoni all’interno di queste trappole attraggono gli insetti mentre i sensori trasmetteranno via wireless i dati ad un server. Qui le immagini stesse degli insetti verranno catalogate da specifici software al fine di poter consigliare all’agricoltore la strategia migliore per la disinfestazione.
A seconda del numero di parassiti per metro quadrato, infatti, possono essere utilizzati agrofarmaci piuttosto che altri oppure quantità diverse anche in maniera sensibile.
Secondo gli stessi ricercatori, l’applicazione potrebbe essere completata e pienamente fruibile nel giro di 18 mesi.
La sfida più grande, paradossalmente, sarà proprio quella della connessione wireless ad Internet: molte delle piantagioni brasiliane, infatti, sono lontane dai centri cittadini e ciò potrebbe comportare un problema dell’accesso alla rete.
Gli stessi ricercatori dietro a questo progetto, però, dichiarano che dove il 3G non sarà disponibile, sarà possibile utilizzare la connessione satellitare.