
Lo studio intitolato “Artificial Consciousness: A Perspective From the Free Energy Principle”, pubblicato in Philosophical Studies, [1] esplora se l’intelligenza artificiale può sviluppare la coscienza. La dott.ssa Wanja Wiese della Ruhr University Bochum esamina le condizioni necessarie per la coscienza e sottolinea le differenze chiave tra il cervello umano e i computer.
Diversi approcci alla coscienza dell’IA
Quando si esplora la coscienza dell’IA, ci sono due approcci principali. Uno esamina come gli attuali sistemi di IA potrebbero sviluppare la coscienza. L’altro, perseguito da Wiese, indaga quali sistemi di IA Potrebbe effettivamente diventare coscienti e come prevenire la creazione accidentale di IA cosciente. Quest’ultimo approccio cerca di ridurre i rischi e prevenire l’inganno da parte di sistemi di IA che potrebbero apparire coscienti.
Condizioni essenziali per la coscienza
Wiese si chiede quali condizioni essenziali per la coscienza non siano soddisfatte dai computer convenzionali. Suggerisce che essere vivi è un requisito rigoroso per la coscienza, ma potrebbero esserci ulteriori condizioni necessarie sia per la vita che per la coscienza. Lo studio fa riferimento al principio di energia libera di Karl Friston, che descrive i processi che assicurano la sopravvivenza di sistemi auto-organizzati, come gli organismi viventi, attraverso l’elaborazione delle informazioni. È un concetto sviluppato nell’ambito della neuroscienza computazionale e della teoria della mente. Questo principio è utilizzato per spiegare come i sistemi biologici, inclusi i cervelli, mantengono il loro stato di ordine nonostante l’entropia che li circonda.
Correlati computazionali della coscienza
La ricerca suggerisce che la coscienza contribuisce alla sopravvivenza degli organismi, implicando un correlato computazionale della coscienza. Questo processo computazionale può essere realizzato in un computer, ma potrebbero essere necessarie condizioni aggiuntive affinché un computer replichi l’esperienza cosciente. Lo studio confronta i modi in cui le creature coscienti e i computer realizzano questi processi.
Differenze nella struttura causale
Una differenza fondamentale risiede nella struttura causale di cervelli e computer. A differenza dei computer, i cervelli non separano le unità di memoria e di elaborazione, con conseguente diversa connettività causale. Questa differenza strutturale potrebbe essere cruciale per la coscienza. Wiese ritiene che il principio di energia libera sia utile per descrivere le caratteristiche degli esseri coscienti che possono, in linea di principio, essere realizzate nei sistemi artificiali.
Implicazioni e ricerca futura
Lo studio fornisce una prospettiva molto interessante sui prerequisiti per la coscienza artificiale. L’approccio di Wiese potrebbe aiutare a garantire che lo sviluppo dell’IA rimanga etico e sicuro. Tuttavia rimaniamo del parere che siano comunque necessarie ulteriori ricerche per esplorare le condizioni aggiuntive richieste affinché l’IA replichi realmente la coscienza, anche attraverso una più chiara comprensione di cosa significhi per un sistema, biologico o meno, esistere.