
La malattia parodontale può essere rilevata anche dagli algoritmi di intelligenza artificiale secondo quanto riferisce uno un comunicato dell’European Federation of Periodontology (EFP). La relativa ricerca è stata presentata al congresso EuroPerio10 organizzato dalla stessa EFP.[1]
Intelligenza artificiale utile per rilevare patologie parodontali “nascoste”
Burak Yavuz, un ricercatore dell’Università Eskisehir Osmangazi, Turchia, spiega che i risultati conseguiti dello studio condotto dimostrano quanto possa essere utile l’applicazione dell’intelligenza artificiale nell’identificazione delle patologie parodontali, in particolare di quelle che, con altre tipologie di analisi, potrebbero non essere individuati. L’utilizzo della stessa intelligenza artificiale, spiega il ricercatore, potrebbe andare anche a ridurre l’esposizione alle radiazioni (per i raggi X) e in generale potrebbe prevenire la progressione della malattia parodontale onde consentire trattamenti più precoci.[1]
I dati di 434 radiografie
Il ricercatore ha analizzato i dati di 434 radiografie di pezzi di affetti da parodontite con una rete neurale convoluzionale. Parallelamente le stesse radiografie venivano valutate anche da un medico specialista. Tra le valutazioni c’erano quelle relative alla perdita ossea alveolare totale nonché a quella orizzontale e a quella verticale, ai difetti della forcazione e al tartaro intorno ai denti mascellari e mandibolari.[1]
I risultati dell’algoritmo
L’algoritmo identificava centinaia di casi di perdita ossea alveolare, orizzontale, e verticale e più di 100 casi di difetti di biforcazione nonché più di 500 casi di calcolo dentale. L’identificazione da parte dell’algoritmo veniva confrontata con quella del medico specialista raccogliendo il valore migliore nella scala di sensibile precisione.[1]
L’intelligenza artificiale può scoprire diversi difetti da immagini 2D
Yavuz spiega che questi risultati mostrano che l’intelligenza artificiale può scoprire diversi difetti da immagini 2D anche riguardanti la parodontite. Tuttavia ricerche più approfondite andranno effettuate affinché gli stessi algoritmi possano diventare ancora più affidabili e possano essere utilizzati anche per le radiografie 3D. In ogni caso, spiega ancora il ricercatore, questo studio ci fa comunque dare un’occhiata a quello che probabilmente sarà il futuro dell’odontoiatria, un futuro in cui l’intelligenza artificiale valuterà in maniera automatica le stesse immagini diventando un utile supporto per i professionisti.[1]
Note e approfondimenti
Articoli correlati
- Parodontite, scoperta proteina collegata a perdita ossea in esperimenti su topi
- Farmaci per bruciore di stomaco e gengive: la scoperta dei ricercatori
- App per comprendere stato delle proprie gengive sviluppata dalla Società Italiana di Parodontologia e Implantologia
- Collegamento tra obesità e malattia parodontale individuato nei topi
- Geni potrebbero avere ruolo importante in carie e malattie gengivali
- Cellule staminali prelevate da anca per rigenerare ossa delle mascelle e potere innestare impianti dentali
- Algoritmo individua insufficienza cardiaca analizzando un solo battito
- Collegamento tra parodontite e ipertensione trovato da ricercatori