
Sfortunatamente non si sa dove e quando può arrivare un fulmine: lo affermava il buon Doc Brown in Ritorno al futuro e nessuno ha mai pensato di dagli torto, almeno fino ad oggi. Secondo un gruppo di ricercatori della Scuola di Ingegneria dell’Ecole Polytechnique Federale di Losanna (EPFL), è possibile sfruttare i recenti progressi nel campo dell’intelligenza artificiale per prevedere dove e quando colpirà un fulmine con un buon grado di precisione, grado che non è comunque assoluto né in termini geografici né in termini temporali.
Parliamo in ogni caso di uno dei fenomeni più imprevedibili della natura, tra l’altro molto pericoloso non solo perché può uccidere persone ed animali ma anche perché può innescare incendi e quando lo fa in aree altamente sensibili gli stessi incendi possono poi trasformarsi in vere e proprie stragi di animali e di piante se non di strutture.
Il ricercatore Farhad Rachidi ha sviluppato un nuovo sistema, che nel comunicato stampa è definito come “semplice ed economico”, che può prevedere dove può colpire un fulmine, entro un raggio di 30 km, in un lasso di tempo tra 10 e 30 minuti.
Utilizzando vari dati di natura meteorologica e algoritmi di intelligenza artificiale, il sistema può coprire anche regioni remote che sono al di fuori della portata dei radar o dei satelliti, regioni in cui non è possibile prelevare alcun dato se non quelli di semplici stazioni metereologiche, come spiega Amirhossein Mostajabi, uno degli studenti nel laboratorio di Rachidi che ha sviluppato il nuovo sistema informatico.
Lo studio, pubblicato su Climate and Atmospher Science, presenta un nuovo sistema che fa da contraltare ai sistemi attuali che risultano lenti e complessi e che richiedono costose attrezzature in termini di computazione nonché dati acquisiti da radar o da satelliti.
Il nuovo sistema, invece, può utilizzare i “semplici” dati prelevati da una qualsiasi stazione meteorologica. Gli stessi dati possono essere poi trattati in tempo reale e le stesse previsioni possono essere calcolate in minuti. Questo significa che l’avviso della forte probabilità che un fulmine possa colpire una determinata area può essere emesso ancor prima dell’evento.
I ricercatori stanno autorizzando un algoritmo di apprendimento automatico addestrato tramite l’inserimento di dati raccolti in un periodo di 10 anni e prelevati da 12 stazioni meteorologiche della Svizzera, alcune in aree montane, altri in aree cittadine.
Una volta terminata la fase dell’addestramento, il software ha dimostrato di poter eseguire previsioni, nei termini dei parametri sopra esposti (raggio di 30 km e 30 minuti), corrette nell’80% dei casi.