
Un nuovo risultato raggiunto da un team di astronomi che ha lavorato con il telescopio giapponese Subaru mostra che l’intelligenza artificiale sta facendo passi da gigante in vari settori della scienza e soprattutto nell’astronomia.
Quantità di dati enormi nell’astronomia contemporanea
Proprio in quest’ultimo campo le quantità di dati sempre più grandi, dati che debbono essere controllati affinché si possa sperare di scoprire qualcosa o di confermare una teoria, stanno facendo capire anche agli astronomi più dubbiosi che l’utilizzo delle tecniche dell’odierna intelligenza artificiale per trovare pattern di dati interessanti sta praticamente diventando essenziale.
Galassie giovani: trovarle è molto importante
In questo caso ricercatori hanno scoperto una galassia molto caratteristica: vanta una quantità di ossigeno media molto bassa, di circa l’1,6%. Si tratta di una caratteristica che suggerisce che questa galassia è molto giovane. Trovare una galassia molto giovane è importante per capire l’evoluzione e le modalità di formazione delle stesse galassie. Questo perché la maggior parte delle galassie che si possono vedere in cielo e che si scoprono sono perlopiù galassie vecchie o comunque mature. Tuttavia, anche se più rare, ci sono galassie che si stanno formando ancora adesso (o almeno nel momento in cui la loro luce è partita per raggiungerci).
Ricercatori “costretti” ad usare apprendimento automatico
Spesso sono galassie deboli e rare proprio perché si trovano nella fase iniziale di formazione. E ancora più spesso per scoprirle si deve rovistare tra quantità di dati enormi.
In questo caso i ricercatori hanno scoperto questa interessante galassia in mezzo a 40 milioni di oggetti. Sono dunque stati “costretti” ad utilizzare un metodo di apprendimento automatico, i sempre più utilizzati algoritmi di “machine learning” dell’odierna intelligenza artificiale, per trovare le cose più interessanti. In questo caso i ricercatori volevano trovare galassie molto giovane ed è stato il computer, in pratica, ad eseguire una prima importante selezione delle galassie che si trovavano nella fase iniziale della loro formazione.
Scoperta galassia lontana 430 milioni di anni luce
Dopo che computer ha selezionato 27 candidati, i ricercatori li hanno analizzati ed hanno scoperto HSC J1631+4426, una galassia lontana 430 milioni di anni luce che vanta un’abbondanza di ossigeno tra i livelli più bassi ma registrati, cosa che indica che la maggior parte delle stelle sono molto giovani.
“Ciò che sorprende è che la massa stellare della galassia HSC J1631+4426 sia molto piccola, 0,8 milioni di masse solari. Questa massa stellare è solo circa 1/100.000 di quella della nostra galassia ed è paragonabile alla massa di un ammasso stellare della nostra Via Lattea”, spiega Masami Ouchi, uno dei ricercatori impegnati nello studio.