Intelligenza artificiale supera test scientifico di terza media per la prima volta

Un software basato sull’intelligenza artificiale supera un test scolastico dell’ottavo anno statunitense (equiparabile al terzo anno di scuola media), secondo quanto riferito da un articolo sul New York Times.
È la prima volta che un’intelligenza artificiale supera un test di questo livello.

È già da qualche anno che centinaia di scienziati informatici stanno partecipando ad un concorso onde realizzare un’intelligenza artificiale che possa superare un test di questo livello ma l’unico ad esserci riuscito sembra essere stato l’Allen Institute for Artificial Intelligence.

Questo istituto di Seattle ha infatti realizzato uno nuovo sistema di intelligenza artificiale che sembra abbia superato il test scientifico rispondendo correttamente ad oltre il 90% delle domande.
Il software, denominato Aristo, è stato realizzato in modo da imitare la logica relativa al processo decisionale degli esseri umani.

Ed è forse proprio per questo che è riuscito a superare non solo le domande che prevedevano un “semplice” recupero delle informazioni (cosa che ormai anche Google sa fare se le domande sono molto semplici) ma anche domande che necessitavano di veri e propri ragionamenti, in sostanza i classici e semplici “problemi” che gli studenti devono risolvere alle scuole elementari o alle scuole medie, questioni che però richiedono l’utilizzo della logica.

I test scientifici standardizzati, di quelli si utilizzano nelle scuole, sono sempre più utilizzati per valutare il livello delle intelligenze artificiali e gli stessi costruttori di queste ultime li vedono come ottimi benchmark per comprendere il progresso e il livello raggiunto dai propri software.
Questi tipi di test sono ritenuti più significativi rispetto a quelli classici che si basano su giochi come scacchi o backgammon.

Questi ultimi possono essere infatti padroneggiati imparando le regole ma un test scientifico, una serie di domande che prevede anche l’utilizzo della logica, è più difficile da superare.
Jingjing Liu, uno dei ricercatori Microsoft che ha lavorato anche a diverse iniziative dell’Allen Institute basate sull’intelligenza artificiale, sembra andarci cauto e dichiara apertamente che non è ancora possibile confrontare una tecnologia del genere con veri studenti umani di terza media: la loro capacità di ragionare, almeno attualmente, risulta ancora superiore.

Tuttavia i progressi ottenuti con Aristo potrebbero già nel breve termine essere utilizzati in una gamma di servizi vari che vanno dalle risposte che un motore di ricerca su Internet può dare fino ai vari compiti che un assistente digitale può realizzare.
I progressi nel campo dell’intelligenza artificiale, in particolare in quello delle reti neurali che possono capire il linguaggio naturale grazie a modelli costruiti sulla base di quantità enormi di dati, sembrano però innegabili.

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