
Il fenomeno cosmico delle lenti gravitazionali risulta affascinante ma si può rivelare anche molto utile per osservare oggetti che, con una normale attività osservativa, risulterebbero del tutto impercettibili. Si tratta di un fenomeno tra l’altro descritto già dalle teorie di Einstein e che riguarda l’attrazione gravitazionale della massa sulla direzione della luce.
Tuttavia trovare lenti gravitazionali setacciando milioni di immagini che quotidianamente vengono intercettate dai sempre più numerosi telescopi, di terra o spaziali, può risultare difficoltoso, a tratti proibitivo.
Ed è proprio per questo che un gruppo di ricercatori ha creato un sistema, basato sull’intelligenza artificiale, per cercare automaticamente nuove possibili lenti gravitazionali.
I primi risultati della ricerca, pubblicati su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, parlano di 56 nuovi possibili casi.
Il sistema si basa sulle cosiddette “reti neurali convolutive”, le stesse che Google utilizzò per creare il software che vinse al gioco Go contro l’allora campione del mondo qualche anno fa.
Tra l’altro lo stesso sistema è utilizzato da Facebook per riconoscere alcune delle immagini nella timeline delle utenze.
L’intelligenza artificiale aveva trovato inizialmente 761 candidati ridotti poi a 56 tramite un’ispezione visiva, comunque un passo enorme rispetto all’analisi “manuale” di milioni di immagini.
Fonti e approfondimenti
- Artificial intelligence finds 56 new gravitational lens candidates (IA)
- Crediti immagine: Enrico Petrillo, Università di Groningen