Il 21 luglio 2017 fu registrata una temperatura record in una stazione meteorologica di Shanghai, Cina. I termometri arrivarono a misurare una temperatura di 40,9°, la temperatura più alta mai registrata nella regione dal 1873.
Si trattò di un evento anomalo, tanto che studiosi, ricercatori e climatologi hanno tentato di capirne di più. Uno studio che tenta di spiegare questo picco e in generale come le temperature sempre più alte che si propagano dalla superficie del mare e la circolazione atmosferica possono influenzare determinate temperature regionali è stato ora pubblicato sulla rivista Advances in Atmospheric Sciences.
Estati calde: una minaccia
Estati così calde rappresentano una grossa minaccia per regioni quali la Cina, caratterizzata dalla presenza di città con alte densità abitative, come spiega Ruidan Chen, il primo autore dello studio, ricercatore presso l’Università Sun Yat-sen.
Lo stesso ricercatore fa notare quanto questo picco registrato nel 2017 debba risultare ancora più straordinario perché quello fu un anno in cui el Niño, un evento che di solito causa riscaldamento del mare e fa alzare le temperature del globo, non era particolarmente attivo quell’anno. Le temperature avrebbero dovuto essere dunque più temperate.
Alta pressione nell’atmosfera
Raccogliendo dati da centinaia di stazioni meteorologiche e analizzando i dati relativi alla temperature di luglio e agosto dal 1979 al 2017, i ricercatori hanno isolato quei giorni in cui la temperatura superava i 35° centigradi.
Sono poi arrivati alla conclusione che queste ondate di calore erano causate da un sistema ad alta pressione nell’atmosfera. Questo sistema influenzava il subtropicale nord-occidentale del Pacifico, una regione del Pacifico occidentale.
I mari si riscaldano sempre di più
A sua volta questo sistema era stato intensificato a causa dell’innalzamento delle temperature della superficie del mare. E, a sua volta, questo innalzamento era da ricercare anche nell’inquinamento prodotto dall’uomo.
Gli oceani, infatti, si scaldano sempre di più e hanno continuato a scaldarsi nell’ultimo decennio. Si prevede che questo fenomeno continuerà anche a lungo termine e rappresenterà uno dei fattori principali dei livelli di calore estivi nei prossimi anni e decenni, soprattutto nella zona del Pacifico tropicale occidentale.